Rimanere incinta – MammeUp https://www.mammeup.it Tutto per le mamme 2.0 Wed, 30 Sep 2020 15:28:33 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.5.1 Come rimanere incinta: via i luoghi comuni, ecco trucchi e consigli https://www.mammeup.it/come-rimanere-incinta/ https://www.mammeup.it/come-rimanere-incinta/#respond Tue, 15 Sep 2020 12:30:46 +0000 http://www.mammeup.it/?p=464 No, non parliamo di un manuale di istruzioni della sessualità, ma di come fare per rimanere incinta. Per quanto possa apparire scontato, non è sufficiente avere dei rapporti con il proprio partner. Specie se si leggono i numeri dell’infertilità maschile e femminile. Un fenomeno che secondo gli studi ha “un indice di fecondità (possibilità di […]

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No, non parliamo di un manuale di istruzioni della sessualità, ma di come fare per rimanere incinta. Per quanto possa apparire scontato, non è sufficiente avere dei rapporti con il proprio partner. Specie se si leggono i numeri dell’infertilità maschile e femminile. Un fenomeno che secondo gli studi ha “un indice di fecondità (possibilità di concepire per ciclo) intorno al 25% in coppie giovani” e che, stando ai calcoli “nelle nuove coppie il 19% avrà problemi riproduttivi dopo 2 anni e che di queste il 4% sarà sterile e le altre coppie saranno subfeconde” (ovvero con un indice di fertilità 3 o 4 volte inferiore rispetto alla norma).

Rimanere incinta non è scontato ed è quindi opportuno affrontare l’argomento con serietà, anche per sgomberare il campo da miti e leggende metropolitane. Con la possibilità di avvalersi di strumenti tecnologici che oggi consentono sia di monitorare il periodo fertile che di riscontrare se si è rimaste incinta.

Non riesco a rimanere incinta: sono sterile?

Medici generici, ginecologi, sessuologi e psicologi si sono sentiti rivolgere spesso la frase “non riesco a rimanere incinta”, seguita dall’ancora più triste dei dubbi: sono sterile? Può darsi, ma la probabilità non è affatto alta come si potrebbe tendere a pensare di primo acchito.

Innanzitutto, bisogna tenere presente che prima di farsi domande e pensar male bisogna trascorrere almeno un anno consecutivo di rapporti sessuali liberi con il proprio partner. Con “liberi” si fa riferimento alla tranquillità, assolutamente scevra dalla ricerca spasmodica della gravidanza. Lo stress e lo stile di vita sono condizioni fondamentali per l’ottenimento della gravidanza. Ci sono poi problemi di natura genetica o acquisita (traumi, malattie, eccetera) che possono inficiare la fertilità della donna o dell’uomo (con percentuali di incidenza uguali), ma in quei casi si sfocia in competenze mediche che è doveroso affrontare caso per caso.

Spesso poi non si riesce a rimanere incinta anche per uno stile di vita non corretto, nel quale vi un consumo eccessivo di alcol, il fumo, un peso fuori dai parametri considerati normali – in eccesso o in difetto – o un periodo costellato di stress sul lavoro.

Rimanere incinta: cosa c’è da sapere

Prima di trarre conclusioni affrettate o affidarsi a teorie che di scientifico e medico non hanno nemmeno il nome, è fondamentale chiarire alcuni aspetti del concepimento. Molti si domandano quanto tempo ci vuole per rimanere incinta dopo il rapporto, ma non esiste una risposta univoca. Questo perché molto dipende dalla mobilità degli spermatozoi e dalla loro resistenza. Il concepimento può avvenire dopo una mezz’ora, ma anche dopo qualche giorno dall’eiaculazione.

Quali sono i giorni in cui si rimane incinta

Il calcolo dell’ovulazione

Quando si parla di calcolo dell’ovulazione, ci si riferisce al fatto che durante il ciclo mestruale ci sono dei giorni più fertili, in media cinque giorni, in ogni ciclo. In linea di massima è proprio questo il periodo fertile per antonomasia, durante il quale si alzano sensibilmente le probabilità di una gravidanza.

Come verificare il periodo fertile

Ecco perché bisogna conoscere a fondo il proprio ciclo mestruale. Il metodo più semplice è considerare la metà del ciclo mestruale come periodo di massima fertilità. In concreto, nella media l’ovulazione avviene il 14esimo o il 15esimo giorno dopo l’inizio del ciclo. Anzi, più precisamente, circa 14 giorni prima dell’inizio del nuovo ciclo. Il discorso, in generale, vale per le donne con cicli regolari di 30-35 giorni. Ma le varianti, in ogni caso, sono molte.[amazon box=”B01465TZ5U,B01HFBWQH6,B07VMF81B9″]

Le migliori app per calcolare giorni fertili e ovulazione

Per fortuna anche la tecnologia può venire in soccorso. Mettete pure in soffitta i dubbi: queste app funzionano, prova ne siano le tantissime recensioni che si trovano online.

Una delle prime app per calcolare quali sono i giorni fertili è Flo – Calendario Mestruale & Ovulazione. Parliamo di un’applicazione completa che integra anche funzioni per monitorare l’attività fisica e il proprio stile di vita. È consigliata per le donne che hanno un ciclo irregolare perché tiene in considerazione diversi aspetti e di fare previsioni su qual è il momento migliore per provare a rimanere incinta.

Un’altra applicazione da valutare è My Fertility che permette, tra le altre cose, di tenere una sorta di diario sul proprio stato (stati d’animo, condizioni di salute, eccetera) e avere notifiche sui giorni più fertili. Inoltre è possibile inserire anche i dati ottenuti dai test sulla consistenza del muco cervicale e del liquido seminale, in modo da avere informazioni più precise sui giorni migliori nei quali avere rapporti con il proprio partner.

La lista prosegue con iGyno, creata in collaborazione con l’Associazione Europea Ginecologi. È funzionale, fra le altre cose, perché do modo di selezionare la modalità di utilizzo, da “sono incinta” a “cerco un bambino”. La personalizzazione, va da sé, cambia la grammatica di sfruttamento dell’app. Chiudiamo in bellezza i consigli per gli acquisti con Ovia Fertility, che si concentra sui giorni fertili e fornisce suggerimenti non banali per aumentare le probabilità di gravidanza.

Le posizioni per rimanere incinta

Nel desiderio di rimanere incinta molti pensano che ci siano posizioni che facilitino il concepimento. L’idea è quella di “ridurre il tragitto” degli spermatozoi, con posizioni in cui gli organi genitali maschili e femminili siano più vicini possibili. Similmente spesso c’è la convinzione che bisogna rimanere sdraiate per un tot di tempo per non ostacolare il percorso degli spermatozoi.

Senza troppi giri di parole è fondamentale chiarire che non ci sono evidenze scientifiche in questo senso e che quindi si tratta solamente di ipotesi o suggestioni. Il consiglio, come visto, è quello di monitorare il proprio periodo fertile e avere rapporti in quei giorni, aumentando le probabilità di rimanere incinta.

Quando compaiono i primi sintomi dopo il concepimento

Anche in questo caso non esistono regole generali, perché tutto dipende da quando è avvenuto il concepimento e da come risponde l’organismo della donna. A volte già dopo una settimana si possono percepire dolori, crampi, stanchezza o maggiore sensibilità agli odori. Il problema è che spesso chi desidera di rimanere incinta è alla ricerca di questi segnali e potrebbe confonderli anche quando in realtà non ci sono.

I migliori test di gravidanza

Per avere la conferma (o la smentita) di essere incinta è utile avvalersi dei migliori test di gravidanza. in commercio ne esistono tantissimi modelli che variano in base al modello (stick, strisce, cassette o digitali) al metodo utilizzato per verificare se il concepimento è avvenuto, l’affidabilità, il prezzo e la semplicità d’uso[amazon bestseller=”test gravidanza” items=”5″]

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Rimanere incinta: si può fare superati i 40 anni di età? https://www.mammeup.it/rimanere-incinta-si-puo-fare-superati-i-40-anni-di-eta/ https://www.mammeup.it/rimanere-incinta-si-puo-fare-superati-i-40-anni-di-eta/#respond Tue, 25 Feb 2020 17:30:24 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34262 Fino ad una decina di anni fa per una donna rimanere incinta a 40 anni era una cosa parecchio inusuale. Quando una quarantenne rimaneva incinta si creava tanta preoccupazione attorno alla gravidanza e alla salute del feto. Adesso dopo numerose ricerche e dopo l’evoluzione della medicina, che consente di effettuare esami specifici durante la gravidanza, […]

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Fino ad una decina di anni fa per una donna rimanere incinta a 40 anni era una cosa parecchio inusuale. Quando una quarantenne rimaneva incinta si creava tanta preoccupazione attorno alla gravidanza e alla salute del feto. Adesso dopo numerose ricerche e dopo l’evoluzione della medicina, che consente di effettuare esami specifici durante la gravidanza, non è più una cosa inusuale che una donna di 40 anni rimanga incinta.

Restare incinta a 40 anni

Vengono indelicatamente definite “primipare attempate” e sono quelle donne che vivono l’esperienza della maternità dopo i 30 anni. In Italia è quasi la “normalità” infatti, siamo, dopo la Svizzera, le mamme più vecchie d’Europa.

Le donne che decidono di affrontare la prima gravidanza ben oltre i 40 anni sono sempre più numerose. È vero che la fertilità cala con l’età, ma non in maniera così drastica da impedire alle donne che hanno superato i 35 di restare incinte in maniera naturale.

La ricerca pubblicata in Obstetrics&Gynecology nel 2004 ha esaminato le possibilità di restare incinta di 770 donne europee. Da questa è emerso che l’82% delle donne tra i 35 e i 42 anni, avendo due rapporti a settimana, hanno concepito nell’arco di un anno; per le donne tra i 27 e i 34 anni, invece, la percentuale sale all’86%, un dato quindi non molto superiore.

Tuttavia è bene ricordare che non si tratta di una passeggiata. Una gravidanza a questa età comporta qualche rischio in più ed è bene essere informate e cercare la giusta assistenza, che deve essere attenta e scrupolosa.

Come rimanere incinta a 40 anni

Quarantenni se decidete di rimanere incinta i tempi stringono. Nonostante le lancette dell’orologio biologico di una donna si siano spostate all’indietro (le quarantenni di oggi sono le trentenni di vent’anni fa), la medicina considera le donne oltre i 35 anni a rischio perché con l’aumento dell’età, aumentano statisticamente i rischi di malattie cromosomiche, ritardo di accrescimento per il bambino e di ipertensione, gestosi e diabete gestazionale per la madre.

Ecco quali sono gli accorgimenti che una quarantenne deve seguire per rimanere incinta:

  1. La cosa fondamentale è capire la vostra ovulazione e conoscere quali sono i giorni fertili e quali no. Inoltre si deve valutare il proprio ciclo: se troppo doloroso e irregolare potrebbe dare problemi di infertilità, ecco perché va consultato il ginecologo, in modo da poter attuare una cura che possa poi prevedere un’eventuale gravidanza;
  2. Fare attenzione alla dieta. L’alimentazione è importantissima per le nostre vite, specie quando si cerca una gravidanza. In questi casi, è consigliato mangiare in modo sano, ed equilibrato privilegiando frutta e verdure, evitando magari troppo zuccheri e cercando di bere il più possibile durante la giornata;
  3. Il sonno è una medicina pazzesca, ma spesso una delle più sottovalutate. Dormire le giuste ore, mantenersi riposate e rilassate, può rivelarsi di grande aiuto quando si cerca una gravidanza;
  4. Evitare di stressarsi. Se si vuole avere un bambino è necessario lasciarsi andare e rilassarsi di più. Un alto livello di stress può ridurre considerevolmente le possibilità di concepimento;
  5. Niente fumo, alcol o droghe. Questi tre fattori portano facilmente a ridurre la percentuale di fertilità, ma soprattutto sono le principali cause di aborti spontanei;
  6. Non smettere di fare attività fisica, ma senza esagerare. Lo sport è alleato della fertilità, per questo quando si cerca una gravidanza la donna e l’uomo che praticano regolarmente sport riescono.

Esistono anche metodi diversi rispetto a quelli tradizionali per rimanere incinta oltre una certa età. È il caso della fecondazione, in tutte le forme ammesse dalla legge, che permette di restare incinta anche a 40 anni e oltre.

Probabilità di rimanere incinta a 40 anni

L’Italia ha il primato dei parti in età matura, 4,6% dopo i 40 anni, il doppio che in Francia, Spagna, Olanda, Svezia, Danimarca, Stati Uniti. Uno su cinque, o quasi, sono figli di mamme ‘anta’, in Italia come ha riscontrato lo studio “Avvicinarsi al limite, il trend della fertilità in età avanzata“, condotto dall’Università Bocconi su dati Istat 2005, i più recenti a disposizione: oltre 26mila, quell’anno, i parti a 40 anni compiuti, appunto il 4,6% contro il 2% degli anni 80 e 90 e il 3,6 registrato in precedenza, quando a fare figli si cominciava presto e si proseguiva fino a 45 anni.

Pro e contro delle gravidanze a 40 anni

Il trend è pochi figli e tardi, sfidando l’orologio biologico. Ma rinviare la maternità risolve alcuni problemi e ne pone altri: ecco allora i pro e i contro di una gravidanza a 40 anni ed oltre.

Tra i principali vantaggi possiamo trovare:

  1. La maturità psicologica della donna che si esprime con una maggiore pazienza, serenità e sicurezza nel rapporto con i propri figli;
  2. La stabilità della vita: una donna a 40 anni ha già raggiunto una stabilità con il proprio partner, economica e nella carriera;
  3. Una disponibilità economica maggiore, con la quale si è in grado di affrontare le spese per il mantenimento di un figlio.

Mentre per quanto riguarda gli svantaggi, troviamo:

  1. Rischi di malformazioni per il bambino;
  2. Problematiche fisiche per la futura mamma (come sbalzi di pressione o diabete);
  3. Meno energie per seguire il proprio piccolo.

Come abbiamo visto rimanere incinta facilmente a 40 anni non è sempre facile, ma è possibile. Ci sono diversi elementi da considerare e il consiglio è quello di valutarli attentamente tutti. La maternità e la paternità sono aspetti molto seri della vita delle persone e i cicli naturali della vita hanno comunque un senso. Volerli forzare oltremodo cercando qualsiasi soluzione sul come restare incinta a 40 anni non è sempre sano.

L’impossibilità di avere figli non è una colpa e ci sono diversi modi per essere genitori. È il caso dell’adozione e dell’accoglienza di quei bambini più sfortunati. Un modo amorevole di diventare mamme e papà anche oltre i quarant’anni.

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Rimanere incinta: le posizioni che possono aiutare https://www.mammeup.it/rimanere-incinta-le-posizioni-che-possono-aiutare/ https://www.mammeup.it/rimanere-incinta-le-posizioni-che-possono-aiutare/#respond Thu, 20 Feb 2020 16:30:50 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34334 Arrivati a un certo punto della propria vita, rimanere incinta è il desiderio più grande di molti uomini e donne. Come fare un figlio diventa spesso un problema, considerando come sia aumentata la difficoltà di rimanere incinta. Per questo motivo è sempre alta l’attenzione su come restare incinta e se esistano dei consigli utili e […]

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Arrivati a un certo punto della propria vita, rimanere incinta è il desiderio più grande di molti uomini e donne. Come fare un figlio diventa spesso un problema, considerando come sia aumentata la difficoltà di rimanere incinta. Per questo motivo è sempre alta l’attenzione su come restare incinta e se esistano dei consigli utili e delle posizioni che possano aiutare.

Come si fa a rimanere incinta

Prima di passare in rassegna quali sono le posizioni sessuali per rimanere incinta è utile capire quali sono i fattori che favoriscono o impediscono il nascere di una gravidanza. Il primo vero consiglio utile è quello di conoscere i giorni fertili della donna. Se è vero che si può anche non rimanere incinte avendo rapporti in quel periodo è altrettanto vero che la probabilità è sicuramente più alta (come nel rimanere incinta subito dopo il ciclo). L’altro aspetto da considerare è quello relativo all’età e allo stile di vita. Avere abitudini sane, una corretta alimentazione e un corpo allenato, aiuta sicuramente a rimanere incinta.

Esistono posizioni migliori di altre per rimanere incinta?

La materia sulle posizioni per rimanere incinta è discussa, ma al momento non esistono evidenze scientifiche che si esprimano a favore. Questo però non toglie il fascino del parlarne e del stimolare le fantasie della coppia che può così trovare nuova verve durante i propri rapporti.

Le migliori posizioni per provare a rimanere incinta

La cosiddetta posizione supina è una delle migliori per rimanere incinta. La posizione del missionario, se vogliamo quella più “classica”, è ideale per far sì che lo sperma risalga la cavità uterina. Utilizzate un cuscino da apporre dietro la schiena della donna, all’altezza dei glutei. Con la posizione di lato, è lui a controllare il ritmo, e la penetrazione più intensa e profonda favorisce il viaggio degli spermatozoi verso l’utero. Un’alternativa è quella in cui la penetrazione avviene con l’uomo che è dietro la donna. In questi casi, infatti, la penetrazione riesce a essere molto profonda.

La miglior posizione del Kamasutra per rimanere incinta

Anche il Kamasutra sembra poter aiutare le coppie con una serie di posizioni utili per restare incinta. Forse tra le predilette, nella posizione alla francese i partner sono sdraiati sul fianco con le gambe tirate verso il petto; lui penetra da dietro. Chiudiamo con la posizione del battello ebbro: lei è supina con le gambe in alto, sostenuta da lui. La donna deve soltanto rilassarsi, mentre è l’uomo a fare lo sforzo maggiore. In questo modo, peraltro, si tende a stimolare il punto g con tutte le conseguenze positive che inevitabilmente ne derivano.

Posizione dopo il rapporto per rimanere incinta

Una volta avvenuta l’eiaculazione, per la donna è meglio mantenere la posizione supina per una mezz’ora. In alternativa, per un po’ di tempo si può restare sdraiata mantenendo le gambe in aria o poggiate al muro. Meglio non alzarsi subito dopo il rapporto sessuale. Sappiamo già cosa vi starete chiedendo in questo momento. La domanda suona più o meno così: e se tutto questo fosse una banale leggenda metropolitana? No, non lo è. Per niente. E ci sono degli studi a corroborare questa tesi. L’ultimo in ordine di tempo è la ricerca del University Medical Center di Amsterdam, in Olanda. In base a quanto emerso dallo studio, le donne che si alzavano subito dopo il rapporto avevano un tasso di successo del 40% contro il 32% di quelle che rimanevano sdraiate.

Consigli per rimanere incinta subito

Il minimo comune denominatore deve essere sempre la calma. Ok, siamo d’accordo: un conto è l’idea, un altro la concretizzazione dell’idea. Facile a dirsi, insomma. Però non c’è scampo: la calma in questi frangenti è fondamentale, diremmo anche imprescindibile. Parliamo, però, anche di cose concrete.

In primis gli esami pre-concezionali, quali analisi del sangue, visita ginecologica, analisi per vedere se si è contratto qualche virus a trasmissione sessuale, il rubeo test. Inoltre, è buona norma iniziare a prendere l’acido folico per aumentare le possibilità di rimanere incinta. Sospendere gli anticoncezionali sembrerebbe lapalissiano, ma è bene ribadirlo perché consente di riattivare l’ovulazione che viene inibita.

Importante anche calcolare i giorni dell’ovulazione, saper misurare la temperatura basale. Non dimenticare, poi, di controllare se nella biancheria ci sono perdite da impianto. Occhio però a distinguere le perdite da impianto dallo spotting premestruale, sintomo che il ciclo si sta avvicinando. Ah, dulcis in fundo: evitate i lubrificanti, in quanto possono rendere meno reattivo lo sperma provocandone un arresto e impedendo così il raggiungimento dell’utero.

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Perdite da impianto: cosa sono e come distinguerle dallo spotting premestruale https://www.mammeup.it/perdite-impianto-cosa-distinguerle-dallo-spotting-premestruale/ https://www.mammeup.it/perdite-impianto-cosa-distinguerle-dallo-spotting-premestruale/#respond Thu, 13 Feb 2020 16:30:26 +0000 https://www.mammeup.it/?p=996 Spotting premestruale o perdite da impianto? Un fulgido esempio di quando due cose che sembrano molto simili, se non addirittura identiche, nella realtà corrispondono a tutto meno che alle nostre claudicanti ipotesi. Se in materia di perdite bianche fare confusione è una strada più improbabile da imboccare per via della natura intrinseca del fenomeno, in questo […]

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Spotting premestruale o perdite da impianto? Un fulgido esempio di quando due cose che sembrano molto simili, se non addirittura identiche, nella realtà corrispondono a tutto meno che alle nostre claudicanti ipotesi. Se in materia di perdite bianche fare confusione è una strada più improbabile da imboccare per via della natura intrinseca del fenomeno, in questo filone le differenze sono sì sostanziali, ma qualcuno continua a non avere le idee chiarissime. Vediamo quindi di chiarire la differenza e quando si può verificare sia lo spotting che le perdite da impianto.

Spotting premestruale e perdite da impianto: quali le differenze?

Le perdite da impianto altro non sono che fuoriuscite di sangue simili alle mestruazioni, che possono comparire in meno del dieci per cento delle gravidanze allo stadio iniziale. Si verificano nel momento in cui l’embrione si impianta nella parete interna dell’utero, l’endometrio. È proprio qui, nell’endometrio, che l’embrione si svilupperà durante la gestazione. Sfortunatamente, può succedere che dei vasi sanguigni si rompano. Questo provoca lo spotting – piccola emorragia – da impianto. Immaginiamo già la domanda di chi sta leggendo: bisogna preoccuparsi? Assolutamente no: è normale, si tratta di un fenomeno dovuto alla fecondazione dell’ovulo e all’annidamento nell’utero.

Come infatti specifica la Società Italiana di Pediatria: “La presenza di cicli anovulatori causa spotting (piccole perdite uterine di sangue). Non è il caso di allarmarsi poiché lo spotting è una forma di sanguinamento disfunzionale parafisiologico, ovvero non dovuto a cause patologiche, che si verifica abbastanza frequentemente in età adolescenziale ed origina quando l’endometrio presenta un apporto ematico insufficiente a causa di uno switch “estrogeno->progesterone” non equilibrato. Le “macchie ematiche” si contraddistinguono dalle consistenti emissioni di sangue tipiche del flusso mestruale per la minor quantità ed il colore più scuro”.

Spotting premestruale e gravidanza

Lo spotting premestruale è un’altra cosa. Le perdite da impianto in gravidanza possono presentarsi qualche giorno dopo il concepimento, mentre le perdite premestruali arrivano qualche giorno prima del ciclo. La confusione si genera in particolare quando le mestruazioni sono irregolari, o ancora se lo spotting da impianto arriva intorno al dodicesimo giorno dal concepimento. Questo avviene infatti tra 12 e 14 giorni prima delle mestruazioni, ma all’ovulo fecondato possono occorrere altri 7-8 giorni per annidarsi. In altre parole, se le perdite da impianto fanno capolino a un palmo di naso dal ciclo mestruale, è consigliabile fare un test di gravidanza.

Perdite da impianto: cause e sintomi

Tra le cause principali delle perdite da impianto troviamo:

  • rottura dei vasi sanguigni;
  • sangue della precedente mestruazione;
  • trauma al collo dell’utero.

Nel primo caso la rottura dei vasi sanguigni dell’endometrio è dovuta all’annidamento dell’ovulo. Nel secondo caso, invece, le perdite possono essere determinate dal sangue rimasto nell’utero dopo la precedente mestruazione. Infine bisogna menzionare i traumi al collo dell’utero. In questo caso le perdite prima del ciclo possono essere associate alle perdite d’inizio della gravidanza, in quanto i tessuti vengono modificati dagli ormoni durante i rapporti sessuali.

Un argomento un po’ più esteso è quello dei sintomi delle perdite da impianto, che comunque possono non presentarsi. Come sempre, dipende. Il sintomo più comune, appunto, è lo spotting. Ma il campionario è lungo: c’è chi, per esempio, accusa un aumento della temperatura basale.

Attenzione: qualora, in linea generale, dovessero presentarsi delle perdite abbondanti, ancora peggio se accompagnate da dolori non marginali, è meglio consultare il medico. La letteratura dei sintomi, per chiudere l’argomento, annovera tensioni al seno, mal di testa, nausee, problemi gastrointestinali e stipsi, insonnia, voglie particolari, mal di schiena. Se si rimane nel perimetro del “sopportabile”, sappiate di essere simili a molte altre donne. In altre parole, dunque, ammainate pure la bandiera dell’allarme.

Perdite da impianto: quanto durano?

Anche in questo caso non esiste l’universalità che prescinda da casi specifici, ci mancherebbe. In ogni caso, percepire la “giusta” durata è un modo molto utile per cogliere l’esatto inizio di una gravidanza.

Insomma, quanto durano le perdite da impianto? In linea di massima pochi giorni: possono scomparire anche in 48-72 ore, mentre lo spotting premestruale inizia con perdite minime che poi diventano più abbondanti e possono durare mediamente 5 giorni. Le perdite da impianto, sintomo di una possibile gravidanza in atto, fanno la loro comparsa al massimo per 48 ore.

Il colore delle perdite da impianto

Non è fantascientifico sentir chiedere “come sono le perdite da impianto”. Se si intende il colore, allora sì, anche questo può essere un fattore parecchio importante. Perdite da impianto e colore, l’ennesimo binomio che affonda le radici in generazioni e generazioni di donne.

Le perdite da annidamento dell’embrione possono essere bianche con delle tracce rosse oppure di colore rosso vivo, rosso chiaro o rosa, mentre quelle precedenti all’arrivo del ciclo sono scure, tendenti al marrone. In generale, se la tonalità è più scura si tratta di perdite di alcuni giorni; al contrario, più chiare sono più indicano tempi recenti.

Perdite di sangue prima del ciclo

Qualora il colore dovesse essere intenso e la quantità notevole, potrebbe essere arrivato il ciclo. L’emorragia, però, potrebbe anche significare il distaccamento del trofoblasto, una specie di placenta che nutre l’embrione. Anche in questo caso, non allarmatevi: nella grande maggioranza dei casi, il disagio si risolve senza conseguenze, purché preso in tempo. Il consiglio da non dimenticare mai, quindi, è quello di non tergiversare e consultare il medico quando si presenta un dubbio, anche minimo.

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Si può rimanere incinta subito dopo il ciclo? Tutto quello che c’è da sapere https://www.mammeup.it/si-puo-rimanere-incinta-subito-ciclo/ https://www.mammeup.it/si-puo-rimanere-incinta-subito-ciclo/#respond Wed, 04 Dec 2019 08:30:11 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34320 Molte donne si chiedono se possono rimanere incinta subito dopo il ciclo, soprattutto quelle che non hanno un’ovulazione regolare. Il ciclo arriva di solito nei giorni meno fertili del mese, ma questo non esclude la possibilità di rimanere incinta subito dopo la sua fine o anche durante. Per questo è bene approfondire il discorso, per capire […]

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Molte donne si chiedono se possono rimanere incinta subito dopo il ciclo, soprattutto quelle che non hanno un’ovulazione regolare. Il ciclo arriva di solito nei giorni meno fertili del mese, ma questo non esclude la possibilità di rimanere incinta subito dopo la sua fine o anche durante. Per questo è bene approfondire il discorso, per capire cosa c’è di vero e avere scelte sessuali coerenti con la volontà di non restare incinta.

Dopo il ciclo si può rimanere incinta?

Tutte le donne che hanno le mestruazioni regolari – di 28 giorni – avranno l’ovulazione nei giorni centrali: cioè tra il 13esimo e il 16esimo giorno. Nei giorni del ciclo e quelli immediatamente successivi quindi non sarebbero fertili, tuttavia non è sempre così.

Avere rapporti a cavallo dei giorni dell’ovulazione (tra il 12esimo e il 16esimo giorno) fa aumentare  le probabilità di rimanere incinta dopo il ciclo. Questo perchè se l’ovulo resta fertile per circa 24 ore, gli spermatozoi rimangono attivi fino a cinque giorni; quindi il concepimento può avvenire anche tre giorni dopo il rapporto sessuale. Se, invece, non c’è stato concepimento l’ovulo discende fino all’utero e dopo un paio di settimane dall’ovulazione si presenta il flusso mestruale.

Il giorno dopo il ciclo si può rimanere incinta?

Alcune donne  hanno un ciclo più corto  e quindi l’ovulazione può avvenire anche solo cinque giorni dopo il ciclo. Considerato che gli spermatozoi possono sopravvivere nelle tube di Falloppio fino a cinque giorni, ecco che si può rimanere incinta durante le mestruazioni. Inoltre, in presenza di questo fenomeno, si può rimanere incinta anche quando è appena finito il ciclo e subito dopo.

In assoluto è assolutamente da sfatare la convinzione che durante i giorni delle mestruazioni ed immediatamente dopo non si sia fertili e quindi non sia necessario prendere precauzioni se si vogliono evitare gravidanze indesiderate. Questo è un rischio a tutte le età, sia per i più giovani che per i meno giovani, che voglio avere un rapporto completo con il proprio partner e pensano che durante il ciclo non ci siano rischi. La realtà è differente e avere un rapporto completo protetto è sicuramente preferibile del, come si suol dire, “venire dentro” senza alcun tipo di preoccupazione.

Soprattutto nelle donne in avanti con gli anni l’ovulazione può diventare irregolare e possono quindi verificarsi doppie ovulazioni.

Quando si rimane incinta

In un normale ciclo di 28 giorni subito dopo il ciclo non si è affatto fertili: l’ovulazione è ancora lontana. Ma questo non è un metodo contraccettivo valido, perché il corpo della donna e vulnerabile e tante variabili possono influenzare la durata del ciclo e l’ovulazione.

Alcune donne raccontano di essere rimaste incinte proprio a fine ciclo o addirittura durante. Questo è possibile perchè probabilmente sarà accaduta una di queste due cose:

  • 1 doppia ovulazione: le ovaie hanno rilasciato prima un ovulo, che non fecondato ha provocato la mestruazione e poi dopo qualche giorno un altro ovulo che quindi si trova in circolazione nelle tube, pronto per essere fecondato, proprio durante il ciclo mestruale o alla fine di esso. Se anche quest’ovulo non viene fecondato allora si avrà una nuova mestruazione a distanza di pochi giorni dalla prima;
  • 2 ovulazione precoce: invece di ovulare alla metà del mese come accade di solito l’ovulazione avviene prima. Se l’ovulo non viene fecondato allora si avrà una mestruazione in anticipo rispetto al solito.

Questi due fenomeni solitamente si manifestano nelle donne più in là con gli anni. Resta comunque il fatto che il fatto di avere il ciclo mestruale non è una garanzia per non rimanere incinta, anzi a seconda del tipo di ovulazione che una donna ha può avere maggiori probabilità di mettere al mondo un bebè.

Come rimanere incinta subito dopo il ciclo

Per molte donne (ma anche per i rispettivi partner) rimanere incinta con il ciclo o subito dopo è un incubo da fuggire, in quanto la gravidanza non sarebbe gradita. Altre, invece, desiderano poter concepire e vorrebbero tentare di rimanere incinta il prima possibile. Per poter ovulare subito dopo il ciclo p utile poter monitorare quali sono i giorni fecondi e quali i giorni non fertili. Farlo non è sempre semplice, soprattutto nei casi in cui il ciclo è irregolare. Ci sono inoltre anche altri fattori che incidono sulla fertilità di una donna, come lo stress, l’eventuale assunzione di farmaci, l’alimentazione e lo stile di vita che si conduce.

Per poter rimanere incinta in qualsiasi momento (o per evitare la gravidanza), un metodo molto utile è quello della misurazione della temperatura basale. Questa è la temperatura interna del corpo successiva a un periodo di riposo (solitamente il sonno notturno). Esistono strumenti digitali per misurarla, ma si può fare anche manualmente con un normale termometro. I giorni utili alla gravidanza sono quelli nei quali la temperatura scende radicalmente. Con questo sistema si riesce ad avere, soprattutto con un maggior numero di misurazioni e di dati, una panoramica dettagliata su quelli che saranno i giorni fertili per poter rimanere incinta.

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Con la pillola anticoncezionale si può rimanere incinta? https://www.mammeup.it/la-pillola-anticoncezionale-si-puo-rimanere-incinta/ https://www.mammeup.it/la-pillola-anticoncezionale-si-puo-rimanere-incinta/#respond Wed, 27 Nov 2019 16:50:14 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34281 La pillola anticoncezionale è un farmaco contraccettivo ormonale, utilizzato da molte donne che non vogliono, per diverse ragioni, rimanere incinte. Si tratta di uno dei metodi più diffusi in tutto il mondo, che agisce grazie alla combinazione di piccole quantità di un estrogeno (generalmente etinilestradiolo) e di un progestinico. L’assunzione quotidiana di questi due ormoni […]

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La pillola anticoncezionale è un farmaco contraccettivo ormonale, utilizzato da molte donne che non vogliono, per diverse ragioni, rimanere incinte. Si tratta di uno dei metodi più diffusi in tutto il mondo, che agisce grazie alla combinazione di piccole quantità di un estrogeno (generalmente etinilestradiolo) e di un progestinico. L’assunzione quotidiana di questi due ormoni inibisce gli eventi ormonali che inducono l’ovulazione. Per quanto si tratti del contraccettivo più efficace (la percentuale è di oltre il 99%), con la pillola anticoncezionale si può rimanere incinta, e oggi vedremo come.

Come funziona la pillola anticoncezionale

Prima di addentrarci meglio nell’argomento gravidanza con pillola anticoncezionale, capiamo meglio come funziona questo farmaco. L’ovulazione è controllata da un complesso sistema ormonale a tre livelli: nel sistema nervoso centrale l’ipotalamo produce  un ormone detto GnRH (ormone di rilascio delle gonadotropine, che agisce sull’ipofisi anteriore inducendo la produzione di due ormoni, detti FSH (ormone follicolo-stimolante) e LH (ormone luteinizzante), che, a loro volta, agiscono sull’ovaio determinando gli eventi che portano alla maturazione del follicolo e all’ovulazione.

All’inizio del ciclo mestruale i livelli di FSH aumentano, favorendo lo sviluppo del follicolo ovarico e stimolando la produzione di estrogeni nell’ovaio. Già verso il termine della fase follicolare i livelli di FSH prodotto iniziano a diminuire, mentre aumentano quelli dell’LH: quest’ultimo raggiunge un picco intorno al 14º giorno del ciclo e provoca l’ovulazione.

La secrezione degli ormoni FSH e LH nell’ipofisi viene controllata dell’estradiolo prodotto dall’ovaio: questo meccanismo di controllo è detto feedback negativo. Anche il progesterone prodotto dall’ovaio inibisce il rilascio di LH. L’estrogeno ed il progestinico contenuti nella pillola, simulando gli ormoni naturali, sfruttano il feedback negativo, portando così ad una ridotta secrezione di FSH e soprattutto di LH da parte dell’ipofisi.

La riduzione dei livelli plasmatici di FSH inibisce lo sviluppo del follicolo e impedisce il normale aumento dei livelli di estradiolo. Il feedback negativo del progestinico impedisce il picco di LH a metà ciclo: questo fatto, insieme all’arresto dello sviluppo follicolare, previene l’ovulazione. La pillola anticoncezionale non soltanto sopprime l’ovulazione, ma causa anche meccanismi accessori che ne aumentano la sicurezza: provoca infatti anche un ispessimento della mucosa cervicale, rendendo difficoltoso il passaggio degli spermatozoi attraverso la cervice.

Esistono diversi tipi di pillola anticoncezionale, accomunati dal fatto di dover essere presi sempre una volta al giorno. Ci sono confezioni da 21 o 28 compresse da prendere, dunque, per 21 o 28 giorni di fila, rispettando sempre lo stesso orario.

Perché si può rimanere incinta con la pillola

Restare incinta con la pillola è un fenomeno molto particolare, ma possibile, che genera diverse conseguenze. Innanzitutto dal punto di vista psicologico. Assumendo la pillola anticoncezionale, infatti, si vuole evitare una gravidanza e il concepimento potrebbe creare non poche difficoltà alla mamma, ma anche alla stabilità della coppia. Inoltre ci potrebbero essere problemi anche con il feto. Se si sta prendendo la pillola si ha la tranquillità di non rimanere incinta e se si continua ad avere dei rapporti si prosegue nell’assunzione di questo anticoncezionale. In presenza di una gravidanza, però, la pillola può creare dei problemi al feto. Per questo sarebbe preferibile procedere con l’interruzione o la sospensione nell’assunzione dell’anticoncezionale.

Rimanere incinta con la pillola: quando accade

Abbiamo detto che si può rimanere incinta con la pillola. Le cause spesso, sono legate a un uso scorretto del farmaco o alla disinformazione. Ecco i casi in cui accade:

  1. Si dimentica l’assunzione: la pillola va presa tutti i giorni, rispettando l’orario, poiché gli ormoni sono efficaci solo per 24/30 ore. Se si salta una pillola, l’ipofisi può risvegliarsi e fare partire l’ovulazione;
  2. Si sospende la pillola senza ragione: smettere improvvisamente di prendere la pillola, senza motivazioni, dopo aver avuto rapporti sessuali è una situazione di alto rischio, perché gli spermatozoi possono sopravvivere fino a 5 giorni nelle tube di Falloppio;
  3. Si assume un dosaggio errato: le pillole a basso dosaggio ormonale non sempre bloccano l’ovulazione. Per questo motivo bisogna sempre consultare il medico per scegliere la pillola anticoncezionale più adatta al proprio organismo;
  4. Ci sono condizioni che interferiscono con l’assorbimento del farmaco. Nei casi di vomito o diarrea dopo l’assunzione è meglio usare metodi alternativi, perché la pillola potrebbe non essere stata assorbita dall’organismo. Alcuni farmaci, inoltre, possono andare in conflitto con la pillola anticoncezionale. Per questo motivo, se si assume altro, è fondamentale sentire il parere del ginecologo;
  5. Quando si inizia a prendere la pillola è meglio continuare a usare il preservativo durante il rapporto sessuale, almeno per i primi 7 giorni. Se, infatti, il farmaco non è mai stato assunto, ci vuole circa una settimana di assunzione continua per “addormentare” del tutto l’ipofisi.

Sintomi gravidanza con pillola anticoncezionale

I sintomi gravidanza con pillola anticoncezionale sono gli stessi di una qualsiasi gravidanza. Partendo dal presupposto che tutti i sintomi sono soggettivi e che non esistono dunque delle regole tassative, ecco alcuni sintomi che si possono avvertire: nausea, stanchezza, mal di schiena, perdite da impianto, disturbi gastrointestinali o stipsi.

In ogni caso, i sintomi tipici della gravidanza anche con l’assunzione della pillola, spesso assomigliano ai segnali che si percepiscono quando si prende la pillola contraccettiva. Questo perché gli ormoni presenti nel farmaco illudono l’ipofisi che ci sia una gravidanza in atto e dunque l’ovulazione non comincia. I sintomi in questione sono un segnale che la pillola non è adatta, dunque qualora si presentino è bene consultare il proprio medico.

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I migliori test di gravidanza: come sceglierli e quali acquistare https://www.mammeup.it/i-migliori-test-di-gravidanza-come-sceglierli-e-quali-acquistare/ https://www.mammeup.it/i-migliori-test-di-gravidanza-come-sceglierli-e-quali-acquistare/#respond Fri, 19 Jul 2019 08:00:42 +0000 https://www.mammeup.it/?p=36540 Ci sono donne (e coppie) che desiderano ardentemente di rimanere incinta e di avere un bambino e chi desidera avere la certezza che l’esito di quel rapporto non sia positivo. In entrambi i casi l’unico metodo sicuro per avere una risposta è quello di acquistare e utilizzare un test di gravidanza. Ne esistono di diversi […]

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Ci sono donne (e coppie) che desiderano ardentemente di rimanere incinta e di avere un bambino e chi desidera avere la certezza che l’esito di quel rapporto non sia positivo. In entrambi i casi l’unico metodo sicuro per avere una risposta è quello di acquistare e utilizzare un test di gravidanza. Ne esistono di diversi modelli, ognuno con caratteristiche e costi differenti. Vediamo di fare chiarezza capendo anche come utilizzare questo prezioso strumento.

Come funziona il test di gravidanza

Partiamo dall’inizio: cosa rivela il test di gravidanza? Tramite questo strumento si verifica la presenza dell’ormone Beta HCG, un ormone prodotto da alcune cellule dal momento in cui avviene il concepimento, quando l’embrione si è installato nella parete dell’utero. Il testo di gravidanza può sbagliare? L’affidabilità e la precisione di questi dispositivi a uso domestico non è sempre perfetta, tanto che spesso per avere una certezza maggiore si effettuano anche delle analisi del sangue. Nei test di gravidanza si parla di falso positivo e falso negativo, indicando nel primo caso un risultato positivo in assenza del concepimento e di falso negativo quando il test dà esito negativo, ma in realtà la gravidanza è già iniziata. Anche per questo è bene scegliere un modello attendibile, per evitare fraintendimenti. Il consiglio è quello di ripetere il test, soprattutto nei casi dubbi.

Come si usa il test di gravidanza

Per una rilevazione più corretta è preferibile fare il test di gravidanza di mattina, appena sveglie e quando si è ancora a digiuno. In questo momento della giornata, infatti, l concentrazione dell’ormone Beta HCG è superiore e quindi maggiormente misurabile. Allo stesso tempo è bene attendere qualche giorno dalla data in cui sarebbero dovute arrivare le mestruazioni. Soprattutto nelle donne che non hanno un ciclo irregolare, il cosiddetto ritardo di sette giorni può essere molto indicativo; il test di gravidanza può suffragare questo sospetto.

Come si legge il test di gravidanza

Per utilizzare il test di gravidanza è necessario bagnarlo con le proprie urine. È possibile posizionarlo direttamente nel momento della fuoriuscita dell’urina o anche raccogliendola in un apposito contenitore e tenendo la punta assorbente a contatto con il liquido. Molto dipende, come vedremo, dal tipo di modello di test di gravidanza. I test di uso domestico restituiscono principalmente un esito positivo o negativo, senza fornire informazioni maggiori sulle tempistiche e le caratteristiche della gravidanza. La lettura del test di gravidanza avviene tramite delle linee o bande colorate. Sul display del test dopo qualche minuto dall’utilizzo iniziano a comparire delle strisce. Solitamente sono due e la prima indica che il test è avvenuto regolarmente, mentre solo la presenza della seconda linea attesta che è iniziata la gravidanza. Se non compaiono linee il test è da rifare, se ne compare una sola il test ha avuto esito negativo, se ne compaiono due il risultato è positivo. Esistono anche test di gravidanza digitai, dotati di display sui quali viene riportato un esito più preciso “incinta” o “non incinta”. Per alcuni modelli più specifici e che hanno un costo maggiore il test di gravidanza riporta anche il numero di settimane trascorse dal concepimento.

Come scegliere il test di gravidanza

Abbiamo già anticipato che in commercio esistono diversi modelli di test di gravidanza. È sufficiente entrare in una farmacia o visitare gli store online per capire come la scelta sia davvero ampia. Cosa valutare prima di procedere all’acquisto di questo dispositivo?

In commercio è possibile trovare quattro differenti tipologie di test di gravidanza:

  • stick;
  • strisce;
  • cassette;
  • digitali.

I test di gravidanza in stick sono i più diffusi e anche i più semplici da utilizzare. Sono dei piccoli strumenti in plastica dotati di un’estremità assorbente sulla quale far fluire l’urina. Dopo qualche secondo si ha la risposta visualizzata nella finestra di controllo. I test in strisce, invece, sono molto simili ma vanno immersi in un contenitore nel quale sono state raccolte le urine. Anche in questo caso sul test di gravidanza è presente un reagente chimico che, a contatto con l’urina, risponde in maniera positiva o negativa. I test a cassetta sono composti da due parti. Una parte serve a prelevare il campione di urina, l’altra è un serbatoio nel quale inserire l’urina raccolta. Dopo aver svolto queste operazioni il test riporta l’esito della rilevazione. Infine i test di gravidanza digitali. Sono simili a quelli in stick, ma sono dotati di un display digitale che, a differenza delle bande colorate, ha una chiarezza superiore e allo stesso tempo fornisce maggiori informazioni.

5 migliori modelli

A questo punto possiamo passare a parlare dei migliori test di gravidanza, vedendo quali sono i migliori tra i quali scegliere e a cui affidarsi.

One + Step ultrasensibile

Il primo test di gravidanza da prendere in considerazione è quello One + Step ultrasensibile. È un modello molto vantaggioso innanzitutto per il prezzo molto basso e che allo stesso tempo assicura una sensibilità davvero elevata. Il test può essere eseguito da 4 giorni precedenti la data delle mestruazioni. Una volta utilizzato questo test di gravidanza restituisce una linea più o meno intensa a seconda della quantità di ormone Beta HCG.

Test digitale Clearblue

Se volete avvalervi di un modello di ultima generazione, il test digitale Clearblue è quello che fa per voi. È un modello affidabile che ha tra i suoi punti di forza quello di mostrare anche la data del concepimento. Questo dato è molto importante soprattutto per le donne che hanno un ciclo irregolare e possono così stabilire la data del parto e gli esami e le visite che devono iniziare a svolgere. Nella confezione sono presenti due test che, data la loro elevata sensibilità, possono essere utilizzati fino a 4 giorni prima della data prevista delle mestruazioni. L’utilizzo del test digitale Clearblue è molto semplice in quanto la parte da bagnare con le urine è molto ampia e facile da colpire.

Cuckool ultrasensibile

Comodo, pratico, semplice e chiaro: ecco il test di gravidanza Cuckool ultrasensibile. Anche in questo caso abbiamo un ottimo livello di sensibilità, che garantisce un buon livello di affidabilità. Nella confezione sono presenti 5 test di gravidanza, in modo da poterlo ripetere in caso di dubbi o di utilizzarlo in più circostanze. Ogni test è ovviamente confezionato singolarmente, in modo da assicurare un livello ottimale di igiene e sicurezza. Nella confezione viene distribuito anche un pratico sacchetto dove inserire l’urina per poi immergervi il tampone del test di gravidanza.

ABBLO Test di gravidanza precoce

Una valida alternativa ai modelli visti fino a questo momento è quella offerta dal test di gravidanza ABBLO. È un test in stick, tra i più sensibili in circolazione, che fa della semplicità e della praticità di utilizzo alcuni dei suoi migliori punti di forza. All’interno della confezione sono presenti due stick in modo da ripetere il test e avere una maggiore attendibilità.

Confidelle Progress

Il Confidelle Progress è un test di gravidanza utilizzabile a partire già dal sesto giorno precedente alla data in cui dovrebbe arrivare il ciclo. È un modello economico, pratico da utilizzare, estremamente sensibile e molto affidabile. Anche in questo caso nella confezione sono presenti due stick per ripetere il test o effettuarlo per un’altra presunta gravidanza.

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Che legame c’è tra fertilità ed alimentazione? Parola al nutrizionista https://www.mammeup.it/che-legame-ce-tra-fertilita-ed-alimentazione-parola-al-nutrizionista/ https://www.mammeup.it/che-legame-ce-tra-fertilita-ed-alimentazione-parola-al-nutrizionista/#respond Wed, 13 Feb 2019 15:17:11 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34738 La vitamina D è una delle vitamine più importanti, poichè regola numerosi processi all’interno dell’organismo. In particolare, la vitamina D preserva le ossa e rinforza il sistema immunitario, riduce il rischio di cancro e protegge da numerose malattie quali il diabete, malattie cardiovascolari e malattie autoimmuni. Alcuni studi hanno dimostrato che la vitamina D agisce anche a livello […]

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La vitamina D è una delle vitamine più importanti, poichè regola numerosi processi all’interno dell’organismo. In particolare, la vitamina D preserva le ossa e rinforza il sistema immunitario, riduce il rischio di cancro e protegge da numerose malattie quali il diabete, malattie cardiovascolari e malattie autoimmuni. 
Alcuni studi hanno dimostrato che la vitamina D agisce anche a livello sessuale e di fertilità: non solo riesce a modulare gli ormoni sessuali, ma anche i processi riproduttivi, sia nei soggetti maschili che in quelli femminili. Per i motivi precedentemente citati, è risulta essere di primaria importanza tenere sempre sotto controllo i livelli di vitamina D nel sangue. Livelli troppo bassi di vitamina D, protratti per un periodo di tempo eccessivo, potrebbero causare danni che difficilmente si potranno poi recuperare in breve tempo. 

Abbiamo approfondito l’argomento intervistando il Dott. Francesco Garritano, biologo nutrizionista di Milano, che gentilmente ci ha dedicato qualche minuto del suo tempo, donandoci il suo parere professionale riguardo l’argomento.

Da cosa assimiliamo la vitamina D?

“La maggior percentuale di vitamina D contenuta nel nostro organismo viene prodotta dalla cute per effetto dei raggi UVB, mentre una minore quantità deriva dall’alimentazione o da un’eventuale supplementazione esterna.”

Perchè la vitamina D è così importante? 

“La vitamina D risulta essere essenziale per il mantenimento dell’omeostasi non solo del calcio ma anche del fosfato. La forma metabolicamente attiva consente l’assorbimento del calcio a livello intestinale, il riassorbimento del calcio e del fosforo nel tubulo contorto prossimale e la deposizione del calcio all’interno delle ossa.“

Che danni potrebbe causare un livello di vitamina D troppo basso?

 “La carenza di vitamina D provoca la riduzione sierica di fosforo e calcio, l’ iperparatiroidismo secondario e l’aumento sierico della fosfatasi alcalina. Se protratta per un lungo periodo di tempo, potrebbe portare a debolezza muscolare, dolori addominali, rachitismo nei bambini e osteomalacia negli adulti, soprattutto nei più anziani.”

In che modo la vitamina D regola i processi riproduttivi negli uomini e nelle donne?

“Diversi studi hanno dimostrato che la Vitamina D è strettamente collegata ai processi riproduttivi ed alla fertilità. Si è visto che nei Paesi più a nord, dove vi è un’enorme differenza di luminosità tra le diverse stagioni, i tassi di concepimenti risultano essere minori nei mesi d’inverno rispetto che in estate, con un conseguente picco di nascite nel periodo primaverile . Ulteriori studi hanno evidenziato gli effetti positivi del calciferolo sui risultati dei percorsi difecondazione in vitro. Questi studi hanno dimostrato, inoltre, che la vitamina D agisce positivamente anche sulla qualità del liquido seminale: è stato dimostrato che gli uomini con bassi livelli di Vitamina D presentano, non solo bassi livelli di testosterone, ma anche una bassa percentuale di spermatozoi mobili e morfologicamente normali. 
La vitamina D, inoltre, agisce mediante specifici recettori, che sono distribuiti su vari tessuti, tra cui lo scheletro e le ghiandole paratiroidee, ma anche sui tessuti riproduttivi come ovaie, endometrio, tube, placenta, testicoli, tubuli seminiferi, spermatozoi, vescicole seminali, prostata, ecc. “

Che benefici può dare una supplementazione di vitamina D in caso di patologie come la sindrome dell’ovaio policistico e l’endometriosi? 

“La vitamina D stimola la produzione di ormoni steroidei ed è estremamente essenziale per la sintesi degli estrogeni in entrambi i sessi.  Nelle donne affette da endometriosi, invece, i recettori per la vitamina D risultano essere sovraespressi a livello endometriale. L’endometriosi ha una patogenesi correlata a processi infiammatori e immunomediati e la vitamina D è coinvolta nella regolazione del sistema immunitario. Questo la dice lunga sull’importanza della vitamina D nel caso in cui si stia programmando un’eventuale gravidanza futura. E’ quindi molto importante non dimenticare di controllare periodicamente questo valore. “

Per altre informazioni visita il sito del Dott. Garritano: francescogarritano.it

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I sintomi del concepimento https://www.mammeup.it/sintomi-del-concepimento/ https://www.mammeup.it/sintomi-del-concepimento/#respond Tue, 09 Jan 2018 18:09:40 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34337 Quello dei sintomi del concepimento, e collateralmente dei sintomi del concepimento avvenuto, è uno degli argomenti più affascinanti in materia di gravidanza. O, meglio, del principio della gravidanza. Le domande che iniziano a fare capolino sono davvero tante. Tanto per cominciare, cosa avviene subito dopo il concepimento e quanto tempo passa tra il concepimento e […]

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Quello dei sintomi del concepimento, e collateralmente dei sintomi del concepimento avvenuto, è uno degli argomenti più affascinanti in materia di gravidanza. O, meglio, del principio della gravidanza. Le domande che iniziano a fare capolino sono davvero tante. Tanto per cominciare, cosa avviene subito dopo il concepimento e quanto tempo passa tra il concepimento e l’impianto dell’embrione? Potremmo fermarci, ma farlo è davvero difficile. Procedendo con il ragionamento, dopo quanto tempo l’ovulo fecondato dallo spermatozoo si annida nell’utero? E quali sono i primissimi sintomi dell’avvenuto concepimento e impianto? Improvvisandoci Piero Angela, rammentiamo che dopo un rapporto sessuale gli spermatozoi iniziano un lungo viaggio destinato a risalire dalla vagina nel canale cervicale fino alle tube. Gli spermatozoi stessi possono sopravvivere nella vagina per non più di 10 ore, ma nella cervice uterina possono resistere anche 5 giorni mentre risalgono verso le tube. Da una di queste tube nei giorni dell’ovulazione è stato espulso un ovocita che viaggia lungo la tuba. È proprio qui che gli spermatozoi più forti – diciamo così – vengono attratti in direzione dell’ovocita, ma soltanto uno riuscirà a penetrare all’interno dell’ovocita. L’unione di queste due cellule darà vita a un nuovo essere umano. O al principio di un nuovo essere umano, ma ci siamo capiti.

Lo spermatozoo e l’ovulo si incontrano a livello dell’ampolla tubarica, vicino alle ovaie. Nella punta della testa dello spermatozoo c’è l’acrosoma, una sorta di sacchettino contenente contiene una serie di enzimi che hanno la capacità di fondere la membrana cellulare dello spermatozoo con quella dell’ovulo. Questa fusione può avvenire solo in presenza della zona pellucida, uno strato protettivo dell’ovulo ricco di proteine, e in particolare a livello di una glicoproteina chiamata ZP3, che oltre a innescare la reazione di fusione agisce anche da ancora per lo spermatozoo. Nelle prime 24 ore il Dna dello spermatozoo si unisce con quello dell’ovocita. Entrambi, è bene ricordarlo, hanno 23 cromosomi. Una volta che i due Dna si sono “fusi”, si forma la prima cellula del bambino che prende il nome di zigote e contiene 46 cromosomi. È la prima cellula del nuovo essere umano che verrà e contiene già nel suo patrimonio cromosomico tutte le informazioni genetiche che lo renderanno unico su tutta la Terra.

Concepimento, i sintomi immediati

A 30 ore dalla fecondazione lo zigote dà origine a un embrione composto da due cellule, dopo 40 ore passa a 4 cellule, e raddoppia sempre di più in modo progressivo. Dopo tre giorni dal concepimento l’embrione è costituito da 12-16 cellule che hanno la forma simile a una mora, da qui il nome “morula”. Dopo sei giorni l’embrione è composto da circa cento cellule ed è giunto il momento di raggiungere l’utero, dove dovrà impiantarsi correttamente e svilupparsi. Questa fase dell’impianto è molto importante: l’embrione non ha più riserve energetiche autonome e ha bisogno di attaccarsi all’endometrio – la parete uterina – per ricevere il nutrimento necessario. L’intero processo di impianto dura sette giorni: nella prima fase l’embrione si appoggia all’endometrio, nella seconda fase si aggancia alle pareti, nella terza fase deve penetrare nell’endometrio ed essere accolto. La fase dell’impianto si conclude intorno al 14esimo giorno dopo il concepimento. In queste settimane, giocoforza, il corpo della donna non può mostrare ancora cambiamenti del tutto evidenti. Ad ogni modo, se il concepimento è avvenuto correttamente all’interno dell’organismo qualcosa sta sicuramente avvenendo. Qualcosa cambia, la donna lo “sente”, ma tutto questo non si può ancora decrittare scientificamente. Capirete bene, però, che per accogliere il nascituro si sta creando una base pronta ad abbracciarlo per nove mesi all’interno del grembo materno. Qualcosa di meraviglioso, non credete?

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Dismenorrea: i disturbi del ciclo. Quello che c’è da sapere https://www.mammeup.it/dismenorrea-disturbi-del-ciclo-quello-ce-sapere/ https://www.mammeup.it/dismenorrea-disturbi-del-ciclo-quello-ce-sapere/#respond Tue, 09 Jan 2018 16:47:43 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34324 La dismenorrea, chiamata anche mestruazione dolorosa, è un’alterazione del ciclo mestruale, accompagnata da alcuni disturbi generali o locali e da dolori, che riguardano generalmente la regione pelvica e l’addome. Si tratta del disturbo ginecologico più diffuso, lamentato da 1 donna su 4. Ai dolori mestruali si possono accompagnare altri disturbi come stipsi, nausea e  vomito, […]

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La dismenorrea, chiamata anche mestruazione dolorosa, è un’alterazione del ciclo mestruale, accompagnata da alcuni disturbi generali o locali e da dolori, che riguardano generalmente la regione pelvica e l’addome. Si tratta del disturbo ginecologico più diffuso, lamentato da 1 donna su 4. Ai dolori mestruali si possono accompagnare altri disturbi come stipsi, nausea e  vomito, alterazione dell’umore, diarrea, cefalea, insonnia, stanchezza e vertigini, che caratterizzano anche la sindrome premestruale.

Il ciclo mestruale si presenta in media ogni 28-30 giorni, con un range che può ampliarsi fino a 21-35 giorni, e dura da 2 a 6 giorni. La durata varia da una donna all’altra, ma in alcuni causi possono subentrare alcune alterazioni, come polimenorrea, oligomenorrea, amenorrea e dismenorrea.

La polimenorrea è un’alterazione del ritmo del flusso mestruale, che arriva più volte in un mese (per esempio ogni 15 giorni). Il suo contrario viene chiamato oligomenorrea, cioè quando il ciclo arriva dai 35 giorni in poi. Dopo 3 mesi consecutivi di assenza di mestruazioni si parla di amenorrea.

Dismenorrea, cos’è

Dismenorrea cos’è? Si tratta di mestruazioni dolorose. Un ciclo mestruale regolare e non doloroso (o comunque doloroso nella norma) riflette una condizione di equilibrio interiore e salute fisica. Qualora si presentino mestruazioni irregolari e dolorose, è meglio cercare di capire quali siano le cause, consultando il proprio ginecologo.  Dismenorrea significato: il termine, dunque, si riferisce alle mestruazioni  dolorose. Si distinguono solitamente dismenorrea primaria e dismenorrea secondaria.

Si parla di dismenorrea primaria quando il dolore non trova giustificazione in una patologia pelvica, di secondaria quando il ciclo mestruale doloroso deriva da alcuni condizioni o patologie, sia a carico dell’apparato ginecologico che a carico di altre sedi. Alla base della dismenorrea secondaria possono esserci condizioni ginecologiche come endometriosi, adenomiosi, cisti ovariche, fibromi uterini, malformazioni congenite, infiammazioni pelviche, varicocele pelvico, presenza di dispositivo intrauterino.

Le patologie non ginecologiche che possono causare dismenorrea sono ad esempio appendicite, infezioni delle vie urinarie, coliche renali, coliche biliari e sindrome dell’intestino irritabile. La dismenorrea primaria, come abbiamo detto, non è legata a una patologia dell’area pelvica, quindi le cause rimangono, al momento, sconosciute. È stato invece accertato che esiste una predisposizione di tipo familiare. Molti esperti ritengono che la causa sia un eccesso di produzione di prostaglandine, sostanze ormonosimili che stimolano la muscolatura uterina provocando contrazioni spastiche e dolorose dell’utero.

Dismenorrea: i sintomi

I sintomi della dismenorrea sono molti simili a quelli della sindrome premestruale.

Dismenorrea sintomi:

  • Senso di pesantezza e dolore costante
  • Irradiazione del dolore alla parte bassa della schiena e alle cosce
  • Fitte dolorose, spasmi o crampi, più o meno intensi, localizzati nella parte inferiore dell’addome
  • Vertigini
  • Nausea
  • Mal di testa
  • Diarrea

Quando si è molto giovani e il menarca, cioè il primo ciclo mestruale,  è arrivato da poco tempo, non c’è motivo di preoccupazione qualora si presentino alcuni di questi sintomi. Quando, invece, i dolori sono molto forti e influenzano il normale svolgimento delle attività quotidiane, allora è meglio consultare il medico.

Dismenorrea: le cause

Approfondiamo adesso l’argomento dismenorrea cause. Durante il ciclo mestruale, l’utero si contrae per espellere le cellule endometriali in disfacimento. Le prostaglandine (cioè le sostanze chimiche che provocano infiammazione), a seconda del loro livello, possono aumentare appunto l’infiammazione, innescando la contrazione muscolare uterina. Ne consegue che più è alto il livello di prostaglandine e maggiore sarà l’intensità del dolore mestruale. Le contrazioni particolarmente forti possono comprimere i vasi sanguigni che alimentano l’utero, riducendo in modo significativo l’afflusso di sangue. In questa condizione, il dolore avvertito è molto intenso.

Le cause patologiche dei crampi mestruali possono essere invece a volte ricondotte anche a:

  • Endometriosi
  • Fibromi uterini
  • Stenosi cervicale
  • Adenomiosi
  • Malattia infiammatoria pelvica (PID)

Dismenorrea, i rimedi

Non esistono alcuni specifici farmaci per dismenorrea, ma ci sono comunque diversi dismenorrea rimedi. Il medico può prescrivere:antidolorifici come ibuprofene o naprossene sodico, farmaci non steroidei anti-infiammatori, anche paracetamolo, la pillola anticoncezionale o i cerotti. Esistono anche alcuni rimedi naturali: si può cercare, ad esempio, di ridurre i motivi di stress, di evitare alcol e tabacco, fare più attività fisica e assumere integratori alimentari (ad esempio vitamina E, la vitamina B-1 (tiamina), la vitamina B-6, gli acidi grassi omega-3 e gli integratori di magnesio).

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Ritardo del ciclo, le possibili cause https://www.mammeup.it/ritardo-del-ciclo-le-possibili-cause/ https://www.mammeup.it/ritardo-del-ciclo-le-possibili-cause/#respond Tue, 09 Jan 2018 15:52:07 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34321 Il ciclo mestruale si presenta in media ogni 28 giorni e scandisce l’orologio biologico delle donne, rappresentando una componente fondamentale del benessere non soltanto fisico, ma anche psicologico. Un ritardo del ciclo mestruale, infatti, si collega spesso a sensazioni di malessere che riguardano la mente e il corpo: dietro ciò che accade possono esserci diverse […]

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Il ciclo mestruale si presenta in media ogni 28 giorni e scandisce l’orologio biologico delle donne, rappresentando una componente fondamentale del benessere non soltanto fisico, ma anche psicologico. Un ritardo del ciclo mestruale, infatti, si collega spesso a sensazioni di malessere che riguardano la mente e il corpo: dietro ciò che accade possono esserci diverse motivazioni e, per comprendere meglio quello che succede, è utile conoscere il proprio ciclo, capire come funziona, essere consapevole di quali siano i giorni fertili per rimanere incinta.

Quando il ciclo non arriva si pensa immediatamente a una gravidanza, qualora si abbia una vita sessuale attiva e non si usino metodi contraccettivi. Il ritardo del ciclo viene vissuto con ansia e preoccupazione da molte donne, ma la prima cosa da fare, qualora si verifichi, è mantenere la calma. Non è inusuale, infatti, che possa accadere e, come abbiamo anticipato, sono tante le sue cause.

In alcuni casi, si presentano in contemporanea un ritardo del ciclo e perdite bianche: questo tipo di perdite può indicare molte cose, alcune non patologiche e altre riconducibili a una gravidanza. Le perdite bianche collegate a una gravidanza sono inodori e molto diverse da quelle che indicano, ad esempio, un’infezione micotica come la candida o una vaginite(in questo caso hanno cattivo odore). In questi casi è bene consultare un ginecologo, che potrà fornire una risposta certa sulle cause delle perdite bianche.

Per durata del ciclo mestruale si intende quel periodo di tempo che intercorre tra il primo giorno di una mestruazione e il primo giorno della mestruazione successiva: questo intervallo di tempo è variabile e si considera nella norma un periodo che va dai 25 ai 31 giorni, con una media di 28 giorni. Qualcuno estende la normalità a un periodo che va dai 21 ai 36 giorni: come potete vedere, dunque, i tempi possono variare da una persona all’altra.

Le donne in età fertile calcolano i giorni che sono passati dall’ultimo ciclo per comprendere se si sia verificato un ritardo o una qualche anomalia: non tutte hanno un ritmo regolare, quindi i 28 giorni di media possono comunque oscillare. Solitamente, l’ovulazione, che si presenta intorno al 14esimo giorno, separa le due fasi del ciclo mestruale. Qualora ci si trovi davanti a cicli irregolari o lunghi, mentre la durata della fase preovulatoria è variabile, la seconda, cioè quella postovulatoria dura in media dai 12 ai 16 giorni.

Ritardo del ciclo cause

Abbiamo anticipato che, per quanto riguarda ritardo del ciclo cause, ci troviamo di fronte a molti possibili motivi. Esclusa una gravidanza, ecco perché potrebbe essersi verificato un ritardo:

  • Problemi di peso: il sovrappeso, così come un’eccessiva magrezza, possono alterare l’equilibrio ormonale e creare problemi al ciclo, compromettendo anche la capacità riproduttiva.
  • Malattie, come quelle tiroidee, possono provocare alterazioni nel ciclo, così come l’assunzione di alcuni farmaci.
  • Sindrome dell’ovaio policistico: si tratta di un disordine endocrino caratterizzato da anovulazione e iperandrogenismo. Questa condizione riguarda tra il 5 e il 10 per cento della popolazione femminile in età riproduttiva ed è una delle più comuni cause di irregolarità del ciclo.
  • Stress: quanto si è particolarmente sotto pressione, lo stress compromette la produzione di un ormone indispensabile per l’ovulazione. Sempre legati allo stress sono altri fattori in grado di compromettere il ciclo: mangiare troppo poco, e fare un’eccessiva attività fisica.
  • Menopausa: un ritardo prolungato può far presagire un avvicinamento al periodo perimenopausale, cioè quel tempo che intercorre tra la fare riproduttiva e quella non più fertile.

Ritardo del ciclo: come farlo venire

Se le mestruazioni non arrivano, ma si avvertono tutti i sintomi, si può cercare di dare una mano all’organismo: un bel bagno caldo, ad esempio, riesce a rilassare i muscoli e la mente, alleviando lo stress che può causare un ritardo. In ogni caso, bisogna sempre tenere presente una cosa: anche le più puntuali possono incappare in un ritardo. Il corpo non è un orologio svizzero e, come abbiamo visto, possono esserci molte cause dietro un ciclo che arriva in ritardo. Allarmarsi per un ciclo in ritardo di 3 o 4 giorni è controproducente: meglio prendere l’evento con la dovuta calma, aspettando per qualche giorno prima di indagare sul motivo dell’assenza.

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Sindrome premestruale o sintomi di gravidanza? Tutti i sintomi e le cause https://www.mammeup.it/sindrome-premestruale-sintomi-gravidanza/ https://www.mammeup.it/sindrome-premestruale-sintomi-gravidanza/#respond Tue, 09 Jan 2018 14:48:03 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34314 I sintomi della gravidanza sono molto simili a quelli della sindrome premestruale per questa ragione spesso le donne si confondo e non riescono a capire se si tratta dell’uno o dell’altra cosa. Sindrome premestruale o gravidanza? Come si fa quindi a capire se si tratta di sintomi di gravidanza o sintomi mestruali? La prima cosa […]

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I sintomi della gravidanza sono molto simili a quelli della sindrome premestruale per questa ragione spesso le donne si confondo e non riescono a capire se si tratta dell’uno o dell’altra cosa.

Sindrome premestruale o gravidanza?

Come si fa quindi a capire se si tratta di sintomi di gravidanza o sintomi mestruali? La prima cosa da fare per capire se la cicogna sta arrivando, è fare il test di gravidanza.  Questo è l’unico modo davvero certo per escludere di essere incinta.

Sindrome premestruale, sintomi

I classici sintomi che precedono il  ciclo mestruale comuni a tutte le donne sono dettati dallo squilibrio ormonale generato proprio dall’arrivo del  ciclo mestruale. La sindrome premestruale inizia a fare la sua comparsa 7-14 giorni prima del flusso mestruale. I sintomi sono estremamente variabili, così come l’intensità degli stessi.Ecco quali sono quelli più comuni: stanchezza, gonfiore addominale, dolori addominali, mal di schiena, ritenzione idrica, nausea, aumento di peso, mal di testa, dolore al seno, dolori alle articolazioni, stitichezza, irritabilità, crisi di pianto immotivate, malinconia, depressione.

Sindrome premestruale, i rimedi

Per cercare di sedare questo malessere psicofisico ci sono alcuni rimedi che posso allietare tutti i sintomi della sindrome premestruale. Ecco alcuni suggerimenti: seguire corsi yoga, pilates o qualsiasi altra forma di rilassamento, in modo che oltre al fisico ne possa beneficiare anche la psiche. Lo sport, praticato con costanza, è un rimedio particolarmente efficace per l’umore. Integrare la dieta aggiungendo vitamine e Sali minerali (soprattutto calcio, magnesiopotassio). Sembra che, in alcune donne, la supplementazione di calcio costituisca un ottimo rimedio per prevenire il dolore mestruale. Praticare training autogenotecniche di respirazione e di meditazione può essere utile per diminuire il senso di ansia ed irritabilità che caratterizza il periodo premestruale. Controllare la fame preferendo alimenti integrali (pastariso) e ricchi in fibre (lenticchie e ceci). Dormire almeno 7 ore per notte

Sindrome premestruale, i rimedi naturali

I rimedi naturali  sono un ottimo rimedio per alleviare i sintomi della sindrome premestruale. Tisane a base di erbe e droghe emmenagoghe (che facilitano od aumentano il flusso mestruale) ed antispasmodiche sono l’ideale. Eccone alcune: Melissa (Melissa officinalis) proprietà rilassanti, ansioliticheantidepressive, antiossidanti ed antinfiammatorie. Regola la funzionalità intestinale

  • Finocchio (Foeniculum vulgare) proprietà antispastiche, procinetiche, carminative
  • Camomilla (Chamomilla recutita) proprietà spasmolitiche, antinfiammatorie, ansiolitiche. Le tisane formulate con camomilla, valeriana, melissa e tiglio costituiscono un ottimo rimedio anche contro l’insonnia, sintomo frequentemente riportato dalle donne durante la sindrome premestruale
  • Griffonia (Griffonia simplicifolia), particolarmente indicata per mantenere costanti i livelli di serotonina.
  • Altro rimedio erboristico che giova all’umore è l’iperico, un discreto antidepressivo naturale. Non assumere iperico in caso di cura estro-progestinica (l’iperico può modulare l’assorbimento della pillola anticoncezionale)

Sindrome premestruale: quando inizia?

La sindrome premestruale inizia dai 10 ai 5 giorni prima del flusso mestruale per poi scomparire del tutto quando il ciclo si manifesta. In alcune donne, i sintomi della sindrome premestruale si manifestano dai primi giorni di ovulazione (14° giorno circa), e durano fino all’arrivo delle mestruazioni. In effetti, per constatare la presenza della SPM, bisogna anche valutare i momenti di assenza e benessere, che dovrebbero coincidere con la fase follicolare (all’inizio del ciclo, quando si presenta il flusso).


Nonostante siano ancora incerti i fattori che determinano la sindrome premestruale, sono state fatte alcune ipotesi di cause possibili:

  • ormonale, con un calo del progesterone nella fase luteinica
  • condizione ipoglicemica, con cui condivide alcuni dei sintomi
  • carenza da vitamina B6, in relazione alle funzioni endocrine
  • ipotiroidismo o disturbi della tiroide, con relativo miglioramento con la somministrazione di farmaci dedicati
  • psicosociale, associata anche a disturbi psichiatrici
  • stress, motivo per cui tende a manifestarsi maggiormente tra i 30 e i 40 anni.

Sintomi della gravidanza

I sintomi della gravidanza si assomigliano molto e in qualche caso sono uguali a quelli della gravidanza. Per questo è  facile scambiarli. L’amenorrea, cioè la scomparsa del ciclo, rappresenta indubbiamente il più eclatante segnale di una gravidanza quindi potete fare il test casalingo delle urine anche dopo pochi giorni di ritardo. I sintomi  più legati ad una possibile gravidanza sono:

  • nausea: causata dall’aumento costante degli ormoni beta Hcg, si presenta soprattutto al mattino;
  • sonnolenza: è un sintomo di gravidanza piuttosto comune;
  • dolore e tensione al seno: anche se questo può essere un sintomo della sindrome premestruale, una tensione continua e persistente del seno che dura per giorni può essere un sintomo di gravidanza;
  • necessità di urinare spesso: un altra manifestazione frequente e comune delle prime settimane di gravidanza.

In ogni caso il modo migliore per capire se si è incinte è aspettare l’arrivo delle mestruazioni ed eventualmente fare un test, che sfiora un’affidabilità del 100%,dopo pochi giorni di ritardo.

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Pillola anticoncezionale, tutto quello che c’è da sapere sul metodo contraccettivo più utilizzato dalle donne https://www.mammeup.it/pillola-anticoncezionale-tutto-quello-che-ce-da-sapere/ https://www.mammeup.it/pillola-anticoncezionale-tutto-quello-che-ce-da-sapere/#respond Tue, 09 Jan 2018 11:58:01 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34310 La contraccezione protegge le donne dalle gravidanze indesiderate. Uno dei metodi più utilizzati e sicuri  è la pillola anticoncezionale che ha il 99,9% di affidabilità. La pillola è un  contraccettivi ormonale che garantisce un’elevatissima protezione da gravidanze indesiderate ed inattese. Questa  è un’alleata della salute femminile per varie ragioni perché: regolarizza il ciclo mestruale, riducendo episodi di amenorrea, alleviandone i […]

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La contraccezione protegge le donne dalle gravidanze indesiderate. Uno dei metodi più utilizzati e sicuri  è la pillola anticoncezionale che ha il 99,9% di affidabilità. La pillola è un  contraccettivi ormonale che garantisce un’elevatissima protezione da gravidanze indesiderate ed inattese. Questa  è un’alleata della salute femminile per varie ragioni perché: regolarizza il ciclo mestruale, riducendo episodi di amenorrea, alleviandone i dolori così come i sintomi della sindrome premestruale. Inoltre agisce su alcuni disturbi estetici, come l’acne e diminuisce l’incidenza di cancro alle ovaie ed all’endometrio.

Come funziona la pillola anticoncezionale?

La pillola anticoncezionale contiene un’associazione di due ormoni femminili (steroidi): un estrogeno (in genere etinilestradiolo) e un progestinico (per esempio levonorgestrel, gestodene e altri). La pillola agisce principalmente inibendo lovulazione attraverso il blocco della sintesi di due ormoni: Fsh e Lh, denominati gonadotropine e prodotti dall’ipofisi, una piccola ghiandola che si trova alla base del cervello. Questa, inoltre, genera un ispessimento del muco cervicale e un assottigliamento dell’ endometrio, la mucosa dell’utero, che diventa quindi meno adatto all’ eventuale impianto di un ovulo.
E’ fondamentale infatti assumerla  sempre alla stessa ora  ogni giorno, a partire dal primo giorno di flusso mestruale, per la durata di 21 giorni. Segue una pausa di 1 settimana (7 giorni), durante la quale si ha il flusso pseudomestruale, in genere al 2-3° giorno dall’ultimo confetto. Dopo il ciclo si ricomincia una nuova confezione.
Grazie alla  sintesi di nuove molecole meglio tollerate e la progressiva riduzione dei dosaggi ormonali, gli effetti collaterali, si sono notevolmente ridotti.  Per queste ragioni la pillola estroprogestinica è adatta a tutte le donne sane in età fertile, comprese le donne non più giovani.

Tipi di pillola anticoncezionale

Qualsiasi tipo di pillola deve essere prescritta da un medico, ma ne esistono due tipi diversi di pillole:

  • pillola combinata, che contiene un estrogeno e un progestinico (praticamente tutte le pillole in commercio, come Arianna, Fedra, Estinette,  Yasmin, Yasminelle, Yaz, …)
  • pillole esclusivamente a base di progestinico (esempio Cerazette).

La maggior parte delle pillole è combinata ed in commercio esistono molte marche che differiscono tra loro per il dosaggio e il tipo di estrogeno e di progestinico che contengono. Se una certa pillola procura effetti collaterali si può provare a cambiare marca.

Le pillole in continuo sono un altro tipo di pillola combinata e sono note anche come pillole a ciclo esteso. Queste pillole riducono il numero di cicli mestruali, o li eliminano completamente. Alcune donne decidono di assumere questa pillola perché vogliono avere meno cicli, o non averne per nulla. In altri casi le pillole a ciclo esteso possono essere un valido supporto nel caso di mestruazioni dolorose o troppo abbondanti. La pillola può quindi essere usata per ridurre o eliminare il ciclo. Attualmente si hanno a disposizione diversi tipi di pillole a ciclo esteso: c’è la possibilità di avere 24 giorni di pillole attive e 4 giorni di pillole inattive, oppure di seguire uno schema di contraccezione costituito unicamente da pillole attive. pillole inattive e iniziare immediatamente una nuova confezione.

Con la pillola anticoncezionale si può rimanere incinta?

La risposta è sì, anche se è una cosa abbastanza rara. Nonostante sia il contraccettivo più efficace (oltre il 99 per cento) ci sono delle condizioni che rendono nulli i suoi effetti. La pillola è un contraccettivo che va preso una volta al giorno. Ci sono 21 o 28 compresse per confezione da prendere per 21 o 28 giorni di fila (dipende dalla pillola). A prescindere dal tipo di pillola ogni 28 giorni si inizia una nuova confezione. Le confezioni con 21 compresse prevedono una settimana di sospensione durante la quale, in genere, la donna non rischia una gravidanza.

Si può restare incinta con la pillola in alcuni e sono:

  • Quando si dimentica l’assunzione: la pillola ha effetto solo se viene presa tutti i giorni.
  • Quando viene sospesa improvvisamente senza ragione
  • Sospendere la pillola in modo ingiustificato può causare una gravidanza.
  • Se si assume una pillola dal dosaggio errato
  • Le pillole a basso dosaggio ormonale non sempre riescono a bloccare l’ovulazione e potrebbero avere un’efficacia solo a livello locale quindi limitarsi a rendere impenetrabile il collo dell’utero agli spermatozoi.
  • Se ci sono delle condizioni che interferiscono con l’assorbimento del farmaco da parte dell’organismo e ne compromettono la sua efficacia come  il vomito o diarrea 
  • Inoltre quando iniziate a prendere la pillola, se non volete restare incinta, è sempre raccomandabile usare il preservativo durante i rapporti sessuali per i primi 7 giorni.

Pillola anticoncezionale: pro e contro

La pillola anticoncezionale è uno dei medicinali più discussi. Approvata per uso contraccettivo negli Stati Uniti d’America negli anni ‘60, è oggi utilizzata da oltre 100 milioni di donne nel mondo.

Vediamo quali sono tutti i suoi pro e i contro della pillola contraccettiva, usata dalle donne che desiderano vivere il rapporto di coppia senza l’ansia di una gravidanza indesiderata.

I vantaggi:

  • E’ efficace nel proteggere da gravidanze indesiderate nel 99% dei casi, assicurando alla donna la possibilità di vivere il rapporto di coppia con maggiore serenità;
  • E’ un prezioso alleato nella prevenzione del tumore all’ovaio, con un effetto protettivo a lungo termine;
  • Riduce il rischio di sviluppare carcinoma dell’endometrio (fino al il 50% in meno di incidenza), tumori del colon o del retto e tumori del corpo uterino;
  • Previene l’endometriosi che può rendere la vita delle donne che ne soffrono un vero inferno, anche adenomiosi, sindrome dell’ovaio policistico, gravi sintomi della sindrome premestruale, dismenorrea (o mestruazione dolorosa), anemia causata da mestruazioni particolarmente abbondanti;
  • Regolarizzazione del ciclo, un sensibile aumento del volume del seno (solitamente molto gradito dalle ragazze in giovane età), la riduzione di acne e foruncoli, nessuna interferenza con l’atto sessuale e, non ultimo, la facilità e praticità di utilizzo.

I suoi svantaggi, invece:

  • Non offre alcuna protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili;
  • All’inizio dell’assunzione, può poi provocare nausea, tensione mammaria, sensazione di gonfiore e leggere perdite di sangue tra una mestruazione e l’altra;
  • Il rischio più temuto è quello che riguarda un’eventuale trombosi. La pillola aumenta infatti le possibilità di sviluppare coaguli di sangue, aumentando l’incidenza di trombosi e ictus;
  • Favorisce l’ipertensione e lo sviluppo o l’aggravarsi di patologie cardiocircolatorie e la ritenzione di liquidi;
  • Oltre alla comparsa degli inestetismi tipici della cellulite, si potrà di conseguenza notate un lieve aumento di peso, causato dalla ritenzione idrica e/o dall’interazione tra gli ormoni presenti nella pillola e quelli tiroidei;
  • Altri possibili effetti collaterali dei contraccettivi orali sono: secchezza cutanea e/o delle mucose orali, oculari e vaginali; aumento di acne o della pigmentazione cutanea; aumento della secrezione sebacea cutanea e della peluria; mal di testa, vampate di calore, vertigini, irritabilità, depressione e calo del desiderio sessuale.

Smettere la pillola anticoncezionale

Non si affronta spesso l’argomento di cosa invece succede da quando si smette di prendere questi farmaci ormonali e di come il fisico reagisce alla loro mancanza.

Ecco le conseguenze più comuni:

  1. Cicli mestruali più lunghi, dolorosi e sbalzi d’umore più frequenti
  2. Diminuzione del seno
  3. Perdita di peso
  4. Aumento delle secrezioni vaginali
  5. Miglioramento della libido
  6. Si avverte l’ovulazione
  7. Torna l’acne
  8. Si resta subito incinta

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Concepimento: come avviene? Tutto quello che c’è da sapere https://www.mammeup.it/concepimento-come-avviene/ https://www.mammeup.it/concepimento-come-avviene/#respond Tue, 09 Jan 2018 10:45:59 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34307 Il momento del concepimento ha davvero qualcosa di magico e di miracoloso. È un processo complesso, in cui tutto deve necessariamente avvenire in sequenze ben precise e con meccanismi così perfetti che sembra incredibile possa avvenire nel corpo di ogni donna.  Durante il rapporto sessuale con l’orgasmo l’uomo libera in vagina sui 400 milioni di spermatozoi (40-600 […]

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Il momento del concepimento ha davvero qualcosa di magico e di miracoloso. È un processo complesso, in cui tutto deve necessariamente avvenire in sequenze ben precise e con meccanismi così perfetti che sembra incredibile possa avvenire nel corpo di ogni donna. 

Durante il rapporto sessuale con l’orgasmo l’uomo libera in vagina sui 400 milioni di spermatozoi (40-600 milioni in media) che tenteranno di raggiungere la loro meta, ma solo uno spermatozoo su milioni ce la fa a raggiungere l’ovulo e a fecondarlo.

E’ molto importante capire come avviene il concepimentoNella testa dello spermatozoo  è contenuto il dna (e a essere precisi ben 22 cromosomi autosomici e 1 sessuale, X o Y), nel collo  ci sono i mitocondri (gli organelli cellulari che producono l’energia) e nella coda, quest’ultima muovendosi lo fa spostare. Uno spermatozoo nuota a 2-3 mm al minuto, e deve coprire un percorso di circa 100-150 mm, dal collo dell’utero fino all’ovulo che si trova nell’ampolla tubarica, una distanza che è circa 2000 volte la sua lunghezza.

A determinare la velocità dello spermatozoo è anche il liquido dove si trova che può essere seminale, vaginale, uterino, tubarico. Questo sarà  molto più veloce dentro l’utero quando è nel suo periodo fertile e dentro le tube. Il liquido seminale contiene anche altre sostanze che aiutano la risalita degli spermatozoi come le prostaglandine, che fa contrarre l’utero e il collo per “risucchiare” lo sperma che viene depositato in vagina, e alcuni enzimi che sciolgono il liquido seminale dopo mezz’ora che questo è stato eiaculato, questo aiuta gli spermatozoi a sopravvivere all’ambiente ostile della vagina e quando “vengono” liberati si trovano già in utero dove possono ripararsi o nuotare verso le tube.

Dentro il muco cervicale, che si trova nel collo uterino, possono sopravvivere per almeno 24 ore e fino a 80-96, ma solo durante il periodo fertile della donna!

Negli altri giorni del ciclo è davvero raro che sopravvivano perché non è presente il muco tipico da ovulazione simile al chiaro d’uovo. Sulle pareti della cervice ci sono delle cripte dove gli spermatozoi possono rifugiarsi ed essere rilasciati per circa 80 ore successive dal coito. La risalita dell’utero e delle tube viene favorita dalle contrazioni provocate dalle prostaglandine presenti nello sperma e dall’ossitocina prodotta dopo l’orgasmo, queste contrazioni causano il movimento del muco e del liquido delle tube producendo una “corrente” che trasporta gli spermatozoi.

Dopo avere attraversato l’utero gli spermatozoi devono imboccare le tube: un altro ostacolo che fa si che molti restino bloccati affinché non arrivino tutti insieme dall’ovulo. Dei 200-400 milioni di spermatozoi solo in 200 circa arrivano all’ovulo, la maggioranza viene eliminata in vagina, alcuni vengono catturati dalle cellule dell’utero, altri nuotano troppo e fuoriescono dalla tuba per ritrovarsi in addome. Durante il lungo viaggio la parete cellulare del gamete maschile si modifica, e questo è favorito anche dall’ambiente estrogenico femminile, per arrivare alla fase finale di tale processo che è la reazione acrosomiale.

Lo spermatozoo e ovulo si incontrano a livello dell’ampolla tubarica, vicino alle ovaia. Nella punta della testa dello spermatozoo c’è l’acrosoma, una specie di sacchettino che contiene una serie di enzimi che hanno la capacità di fondere la membrana cellulare dello spermatozoo con quella dell’ovulo. Questa fusione, chiamata reazione acrosomiale, può avvenire solo in presenza della zona pellucida, uno strato protettivo dell’ovulo ricco di proteine, e in particolare a livello di una glicoproteina chiamata ZP3, che oltre a innescare la reazione di fusione agisce anche da àncora per lo spermatozoo.

Quando il primo spermatozoo si lega a una parte della glicoproteina ZP3, scatta la fusione tra le membrane cellulari. Quando i due gameti si fondono l’ovulo si attiva. Prima di tutto secerne delle sostanze che modificano la zona pellucida e le proteine ZP3 vengono inattivate per evitare che altri spermatozoi entrino dentro l’ovulo. Quindi l’ovulo completa la sua maturazione per poter poi fondere il suo DNA con quello maschile. Una volta che i due DNA si sono uniti si forma la prima cellula del bambino che prende il nome di zigote

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Si può rimanere incinta con il ciclo? Le risposte ai vostri dubbi https://www.mammeup.it/i-puo-rimanere-incinta-con-il-ciclo/ https://www.mammeup.it/i-puo-rimanere-incinta-con-il-ciclo/#respond Tue, 09 Jan 2018 10:00:14 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34302 In molti si chiedono se una donna può rimanere incinta quando ha il ciclo mestruale.  Sì, si può rimanere incinta anche se il rapporto avviene durante il ciclo mestruale, seppure ci siano meno probabilità che ciò avvenga, è più difficile ma non impossibile. Dopo un rapporto sessuale gli spermatozoi riescono a sopravvivere per un po’ nelle vie genitali femminili […]

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In molti si chiedono se una donna può rimanere incinta quando ha il ciclo mestruale.  si può rimanere incinta anche se il rapporto avviene durante il ciclo mestruale, seppure ci siano meno probabilità che ciò avvenga, è più difficile ma non impossibile. Dopo un rapporto sessuale gli spermatozoi riescono a sopravvivere per un po’ nelle vie genitali femminili e durante l’ovulazione possono incontrare il gamete femminile e dare luogo così alla fecondazione e al concepimento.

Ci sono circostanze in cui si può rimanere incinta nonostante si abbiano le mestruazioni. Se per esempio il ciclo dura sette giorni e si ha un rapporto sessuale al sesto giorno, dopo sette giorni c’è l’ovulazione, quindi c’è il margine di tempo affinché gli spermatozoi sopravvivano e trovino le condizioni ideali per poter risalire fino alla tuba e incontrare gli ovociti. Se si ha un rapporto sessuale subito prima del ciclo non si può invece rimanere incinta, o  teoricamente è più improbabile.Se si ha un rapporto sessuale durante il ciclo non si esclude l’eventualità di rimanere incinta; se invece si ha un rapporto il giorno prima del ciclo  è molto improbabile una gravidanza.

Mestruazioni in gravidanza

I casi di mestruazioni durante la gravidanza e di solito sono perdite di sangue diverse dalla classica mestruazione vera e propria. Possono essere per esempio legate a una minaccia di aborto o di una gravidanza ectopica (cioè al di fuori della sede fisiologica), oppure al fatto che l’endometrio non sia stato ancora completamente ricoperto dalla placenta e allora si può verificare qualche piccolo sfaldamento. Ma è molto raro. Se quindi in caso di test positivo di gravidanza si hanno delle perdite di sangue è necessario fare tempestivamente un controllo.

Se le mestruazioni sono regolari e arrivano puntuali dopo 14 giorni in media dall’ovulazione, difficilmente siete incinte. Ma potrebbero sorgervi dei dubbi se:

  • le perdite sono presenti circa una settimana-10 giorni dopo l’ovulazione. In questo caso non si tratta di mestruazioni ma di spotting da gravidanza in corso.
  • Le perdite sono scarse e la temperatura basale continua a rimanere alta. In questi casi il test di gravidanza può togliervi ogni dubbio. E se il test è negativo e sono passati più di 14 giorni dall’ovulazione non siete in atte.

False mestruazioni in gravidanza

Durante la gravidanza si possono avere le cosiddette “false mestruazioni”. Delle perdite di sangue, magari anche alla scadenza del mese, ma che non sono mai uguali a una normale mestruazione. Prima di una  normale mestruazione si hanno dei chiari sintomi che sono: tensione mammaria, nervosismo, qualche brufolo, gonfiore generale, cambiamento di umore. Inoltre il ciclo comincia con grande variabilità da donna a donna, con qualche perdita, aumenta fino ai suoi giorni clou, per poi diminuire, più o meno rapidamente, e lasciare la donna sgonfia, “liberata”, mentre gli estrogeni ricominciano a salire. Le perdite ematiche in gravidanza invece non seguono questo andamento. Solitamente sono più scarse, vanno e vengono, e non sono precedute dai sintomi sopracitati. 

Come mai allora si discute tanto delle false mestruazioni e di donne che partoriscono senza sapere che erano incinta? Le donne, soprattutto giovani, che razionalmente sanno benissimo che non può succedere, si trovano in preda al panico, pensando che possa succedere davvero nel loro corpo, una cosa così importante a loro insaputa. Le perdite in gravidanza non sono una normale mestruazione, sono una mestruazione diversa, strana, scarsa, irregolare, lascia il seno gonfio. E il dubbio viene sempre.

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Come rimanere incinta se lui non vuole. Alcuni consigli https://www.mammeup.it/rimanere-incinta-non-vuole/ https://www.mammeup.it/rimanere-incinta-non-vuole/#respond Mon, 08 Jan 2018 17:24:18 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34293 Di sicuro è una questione parecchio controversa, che accende dubbi a non finire: come rimanere incinta se lui non vuole? È pacifico che quando le strade si dividono su un argomento tanto importante, la coppia possa cominciare a scricchiolare. A maggior ragione se si sta insieme da qualche anno, si è messo radici, il lavoro […]

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Di sicuro è una questione parecchio controversa, che accende dubbi a non finire: come rimanere incinta se lui non vuole? È pacifico che quando le strade si dividono su un argomento tanto importante, la coppia possa cominciare a scricchiolare. A maggior ragione se si sta insieme da qualche anno, si è messo radici, il lavoro va, è stata trovata la casa dei propri sogni e più che pensare a realizzarsi fa capolino il più classico dei “mettere su famiglia”.

Può capitare, è normale: adesso ti senti prontissima ad avere un bambino, è il tuo più grande desiderio. Ci pensi ogni giorno, dal mattino quando ti svegli alla sera, quando non riesci a prendere sonno perché la testa corre sempre lì, al fagottino che vorresti stringere forte tra le braccia. E poi, piano piano, cominciare a balenare nella testa quel tarlo, quell’idea che magari non va a scavare nel doppiofondo della correttezza, eppure rimane lì, fissa: come rimanere incinta se lui non vuole?

C’è chi vorrebbe e non riesce – di questo parliamo ampiamente in altri lidi – e c’è chi riesce immediatamente nell’obiettivo seguendo poche, semplici dritte. E poi? Si apre tutto un universo di dubbi, domande, interrogativi. Cerchiamo di capirne di più.

Come comportarsi se lui continua a rimandare?

È quanto mai frequente che alla fine sia la donna a decidere di dare una spinta nella direzione giusta e pressi in maniera continuativa per avere un figlio. In molti casi l’uomo finisce con l’assecondare il desiderio della propria compagna, che rischia di trasformarsi in un’ossessione, senza esagerazione alcuna, anche per non perderla. Il dolore sarebbe troppo, dunque meglio giungere a un compromesso che in un primo momento poteva sembrare inaccettabile. Tutto questo, comunque, non significa affatto che il vostro lui, il vostro amore di una vita, sarà una cattivo padre, proprio no. In altre parole, se per la donna la maternità inizia dal test di gravidanza, per l’uomo i 9 fatidici mesi sono una sorta di limbo, uno stano periodo di passaggio verso una nuova condizione che non è ancora del tutto chiara fino a quando non nasce il bambino. State pur certe che anche lui si sta lambiccando il cervello alla ricerca di quelle risposte che nessuno può fornire, né uno psicologo con anni e anni di esperienza, né gli amici che gli sono sempre stati accanto, né tantomeno libri e approfondimenti sulla materia.

Non è raro che un uomo che durante la gravidanza è sembrato essere distante e confuso alla vista del proprio bimbo si sciolga improvvisamente e si trasformi in un ottimo papà. Premuroso, sempre presente, con quel magnifico quid in più che vi farà innamorare ancora di più di lui. Di sicuro la possibilità di avere un bambino andrebbe discussa quando la coppia vive il top della propria armonia e felicità. Per certi versi è un salto nel buio, lo sappiamo bene, perché sfocia in un cambiamento serio per entrambi e certamente un figlio non rinsalderà un rapporto di coppia ormai logoro. Vedrete comunque che a volte a riparare tutto è qualcosa di magico: anche se lui in primo momento nicchia, sarà l’amore a fare tutto il resto, a convincerlo e a solleticargli il cuore come quando vi frequentavate le prime settimane.

L’ultima opzione è quella di fare un figlio e di crescerlo da sole. Molte donne, realizzate nel lavoro e nella propria vita, si rendono conto che il desiderio di diventare madre supera qualsiasi altro pensiero. Siamo in un’epoca nella quale  si può essere seraficamente indipendenti e realizzare i sogni, senza dover necessariamente rendere conto a determinati cliché tanto superati quanto antipatici. Un bambino ha bisogno anche della figura paterna? Certamente, questo va detto e ribadito. Mettere il proprio compagno di fronte alla responsabilità di un figlio che abbiamo voluto solo noi potrebbe sortire l’effetto di farlo scoprire un genitore affettuoso e presente, ma anche l’effetto opposto. Alla fine sarà il vostro istinto a dettare le regole.

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La pillola anticoncezionale e altri metodi contraccettivi https://www.mammeup.it/pillola-anticoncezionale-altri-medoti-contraccettivi/ https://www.mammeup.it/pillola-anticoncezionale-altri-medoti-contraccettivi/#respond Mon, 08 Jan 2018 16:44:21 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34285 La contraccezione protegge dalle gravidanze indesiderate e, alcuni metodi, anche dalle malattie a trasmissione sessuale. Uno dei metodi più utilizzati dalle donne è la pillola anticoncezionale che ha il 99,9% di affidabilità. Contraccettivi ormonali cosa sono? I contraccettivi ormonali sono farmaci molto diffusi e, per molte donne sessualmente attive con partner fisso, costituiscono il metodo anticoncezionale […]

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La contraccezione protegge dalle gravidanze indesiderate e, alcuni metodi, anche dalle malattie a trasmissione sessuale. Uno dei metodi più utilizzati dalle donne è la pillola anticoncezionale che ha il 99,9% di affidabilità.

Contraccettivi ormonali cosa sono?

I contraccettivi ormonali sono farmaci molto diffusi e, per molte donne sessualmente attive con partner fisso, costituiscono il metodo anticoncezionale di prima scelta. Questi non solo garantiscono un’elevatissima protezione da gravidanze indesiderate ed inattese, ma si rivelano prodigiosi alleati della salute femminile per varie ragioni. Innanzitutto, regolarizzano il ciclo mestruale, riducendo episodi di amenorrea, ne alleviano i dolori così come i sintomi della sindrome premestruale. Alleviano alcuni disturbi estetici, come l’acne; diminuiscono l’incidenza di cancro alle ovaie ed all’endometrio, e non causano tumore alla cervice.

Metodi contraccettivi non ormonali, cosa sono?

Esistono dei metodi contraccettivi che non utilizzano gli ormoni per scongiurare una gravidanza. Ecco quali sono:

  1. Il preservativo: che offre una sicurezza del 95% circa. Tutto dipende dal modo in cui viene usato ed è fondamentale per evitare malattie sessualmente trasmissibili. Il rischio maggiore è collegato alla possibilità di rottura o di sfilarsi durante o subito dopo il rapporto;
  2. Gli stick ormonali che servono a valutare la fertilità misurando i livelli di ormone LH per evitare una gravidanza. Questo è abbastanza rischioso se il ciclo non è regolare e in genere è un metodo utilizzato da quelle coppie che tutto sommato non sarebbero scontente se arrivasse una gravidanza;
  3. La spirale è il metodo che ha la percentuale di sicurezza più alta. E’un dispositivo barriera che va inserito dal ginecologo e ha una durata di circa 5 anni. Ha una sicurezza di circa il 97% però c’è un aumento del rischio di infezioni (in casi gravi tali infezioni possono portare a sterilità permanente e pertanto viene sconsigliata in giovani donne che in futuro desiderano una maternità).
  4. Il diaframma invece, che ha una sicurezza di circa l’84%, è una specie di vaschettina di caucciù che si inserisce in vagina prima del rapporto. Se si usa con una crema spermicida va tolto circa sei ore dopo il rapporto per dare tempo alla crema di svolgere sua azione. Si lava e può essere riusata per alcuni anni.

Pillola anticoncezionale: pro e contro

La pillola anticoncezionale è uno dei medicinali più discussi. Approvata per uso contraccettivo negli Stati Uniti d’America negli anni ‘60, è oggi utilizzata da oltre 100 milioni di donne nel mondo.

Vediamo quali sono tutti i suoi pro e i contro della pillola contraccettiva, usata dalle donne che desiderano vivere il rapporto di coppia senza l’ansia di una gravidanza indesiderata.

I vantaggi:

  • E’ efficace nel proteggere da gravidanze indesiderate nel 99% dei casi, assicurando alla donna la possibilità di vivere il rapporto di coppia con maggiore serenità;
  • E’ un prezioso alleato nella prevenzione del tumore all’ovaio, con un effetto protettivo a lungo termine;
  • Riduce il rischio di sviluppare carcinoma dell’endometrio (fino al il 50% in meno di incidenza), tumori del colon o del retto e tumori del corpo uterino;
  • Previene l’endometriosi che può rendere la vita delle donne che ne soffrono un vero inferno, anche adenomiosi, sindrome dell’ovaio policistico, gravi sintomi della sindrome premestruale, dismenorrea (o mestruazione dolorosa), anemia causata da mestruazioni particolarmente abbondanti;
  • Regolarizzazione del ciclo, un sensibile aumento del volume del seno (solitamente molto gradito dalle ragazze in giovane età), la riduzione di acne e foruncoli, nessuna interferenza con l’atto sessuale e, non ultimo, la facilità e praticità di utilizzo.

I suoi svantaggi, invece:

  • Non offre alcuna protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili;
  • All’inizio dell’assunzione, può poi provocare nausea, tensione mammaria, sensazione di gonfiore e leggere perdite di sangue tra una mestruazione e l’altra;
  • Il rischio più temuto è quello che riguarda un’eventuale trombosi. La pillola aumenta infatti le possibilità di sviluppare coaguli di sangue, aumentando l’incidenza di trombosi e ictus;
  • Favorisce l’ipertensione e lo sviluppo o l’aggravarsi di patologie cardiocircolatorie e la ritenzione di liquidi;
  • Oltre alla comparsa degli inestetismi tipici della cellulite, si potrà di conseguenza notate un lieve aumento di peso, causato dalla ritenzione idrica e/o dall’interazione tra gli ormoni presenti nella pillola e quelli tiroidei;
  • Altri possibili effetti collaterali dei contraccettivi orali sono: secchezza cutanea e/o delle mucose orali, oculari e vaginali; aumento di acne o della pigmentazione cutanea; aumento della secrezione sebacea cutanea e della peluria; mal di testa, vampate di calore, vertigini, irritabilità, depressione e calo del desiderio sessuale.

Anello anticoncezionale: pro e contro

L’anello anticoncezionale rilascia, come la pillola, un bassissimo dosaggio di ormoni che impedisce l’ovulazione. Anche questo è usato da una moltitudine di donne perché ha numerosi vantaggi:

  • Altissima sicurezza contraccettiva (oltre 99%);
  • Gli ormoni rilasciati dall’anello contraccettivo passano rapidamente nel circolo sanguigno;
  • L’anello vaginale, a differenza della pillola contraccettiva, non prevede il primo passaggio tramite il fegato, né attraverso il tratto gastrointestinale: in tal modo, la sicurezza anticoncezionale è assicurata anche in caso di diarrea e vomito;
  • L’anello vaginale è impercettibile, sia dalla donna che dal partner, durante il rapporto sessuale;
  • Assicura una regolare ritmicità mestruale.

Non esiste un metodo contraccettivo completamente privo di effetti collaterali e controindicazioni, ecco quindi alcuni svantaggi dell’anello anticoncezionale:

  • E’ possibile che durante i primi mesi d’utilizzo dell’anello, il dispositivo esca spontaneamente dalla vagina;
  • L’anello potrebbe favorire l’instaurarsi di infezioni batteriche (es. Candida albicans): difatti, la presenza di un corpo estraneo in vagina potrebbe favorire la formazione di batteri e generare danno;
  • L’anello vaginale potrebbe provocare dispareunia (dolore durante i rapporti), in particolare nei primi mesi d’applicazione, lesioni vaginali, vaginiti e cisti.
  • Altri effetti comuni sono: acne, modulazione dell’umore, irritabilità, diminuzione del desiderio sessuale, dolore addominale, tensione mammaria, leucorrea, dismenorrea.

Cerotto anticoncezionale pro e contro

Il cerotto anticoncezionale è un altro metodo molto utilizzato dalle donne. Questo non provoca alcun aumento di peso ne aumenta o forma la cellulite. E’ semplice da utilizzare, pratico, vantaggioso e sicuro; anche dal punto di vista fisico  il cerotto non è un peso per la donna, poiché questo non influisce né sull’aumento ponderale, né sulla composizione del tessuto adiposo.

Il cerotto anticoncezionale ha offre molti vantaggi:

  • Stesso meccanismo d’azione della pillola, ma ancor più semplice da utilizzare;
  • Prevenzione delle gravidanze indesiderate pari al 99%;
  • Vomito e diarrea non interferiscono sull’efficacia contraccettiva, poiché, a differenza della pillola, il cerotto non prevede il passaggio attraverso il tratto gastrointestinale;
  • Evitando un possibile assorbimento gastrointestinale, il livello ormonale liberato nel sangue rimane sempre costante;
  • Cerotto non genera reazioni allergiche/intolleranze causate da eccipienti a base di lattosio, essendone privo (molte donne sono allergiche intolleranti al latte).

Spirale anticoncezionale pro e contro

Molte donne scelgono la spirale contraccettiva perché offre moltissimi vantaggi:

  • La spirale contraccettiva viene inserita nell’utero, e qui vi rimane per alcuni anni, a differenza della pillola anticoncezionale, che dev’essere assunta circa ogni giorno alla medesima ora per sfruttarne il massimo dell’efficacia;
  • La sicurezza contraccettiva della spirale, in particolare quella a lento rilascio ormonale, assicura una contraccezione straordinaria (sicurezza anticoncezionale delle spirali di ultima generazione pari a 99.9%);
  • La liberazione periodica del progestinico, in minima quantità, consente di ridurre notevolmente il flusso mestruale, evitando mestruazioni abbondanti;
  • La spirale ormonale riduce notevolmente disturbi mestruali quali menorragia e dismenorrea;
  • La spirale può essere rimossa in ogni momento ed in seguito la donna, quando lo desidera, può avere un’altra gravidanza (rapida reversibilità dell’effetto).

Anche la spirale però hai dei svantaggi :

  • Gli effetti collaterali più frequenti nelle donne che utilizzano la spirale progestinicaIi sono: il gonfiore al seno, l’acne, l’emicrania e la percezione di gonfiore generalizzato. Come la pillola, anche l’efficacia contraccettiva di questo modello di spirale potrebbe essere compromessa dall’uso concomitante di alcuni farmaci;
  • La spirale può generare secchezza vaginale e vampate di calore, simili a quelle della menopausa.

Contraccettivi orali maschili

Una combinazione di ormoni iniettata nel corpo maschile si è rivelata un contraccettivo efficace quanto la pillola femminile, prevenendo le gravidanze nel 96% dei casi. Chiamato il “Pillolo” è un contraccettivo ormonale per l’uomo, costituito da una combinazione di due ormoni, un progestinico e l’ormone sessuale maschile testosterone.

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Come non rimanere incinta? Questa è una domanda molto comune che spesso si chiedono i più giovani (gli adolescenti per esempio) che si approcciano  per la prima volta all’altro e alla loro sessualità.

Il tema della contraccezione è molto caldo e dibattuto. Spesso però attorno alla questione c’è molta disinformazione e poco interesse da parte dei giovani che sottovalutano tutti i rischi di un rapporto sessuale non protetto.

La contraccezione serve a evitare il concepimento e a vivere serenamente la propria sessualità insieme al partner.
Esistono diversi metodi per evitare di rimanere incinta:

  • I contraccettivi, ovvero profilattici (tradizionali o femminili), il diaframma associato a creme spermicide, la spirale (consigliata se si ha un rapporto stabile);
  • I metodi contraccettivi ormonali che sono: la pillola anticoncezionale, il cerotto, l’impianto sottocutaneo, l’anello vaginale, questi sono molto efficaci sul controllo delle nascite, ma non offrono alcune protezione per le malattie sessualmente trasmissibili;

Metodi naturali per prevenire la gravidanza

Esistono poi metodi contraccettivi definiti naturali questi si basano sulla consapevolezza della fertilità e racchiudono alcune tecniche di monitoraggio dell’ovulazione, il rilascio cioè della cellula uovo delle ovaie, al fine di prevenire (o ricercare  a seconda dei casi), la gravidanza.

Il principio su cui si fondano è quello di evitare di avere rapporti sessuali completi non protetti quando la donna è più fertile (e cioè quando è più probabile incorrere in una gravidanza). Per capire quando è più probabile rimanere incinta è necessario prendere confidenza con il proprio corpo e il proprio ciclo mestruale per capire quali sono i giorni fertili.

Questi dipendono dalla durata della vita dell’ovocita e dello sperma. Lo sperma può vivere all’interno del corpo della donna per al massimo 5 giorni (per alcuni anche 6). L’ovocita vive invece al massimo 24 ore dopo che è stato emesso dalle ovaie. Quindi sono circa 8 i giorni nei quali una donna è fertile. Questo intervallo comprende: i 5 giorni che precedono l’ovulazione, il giorno stesso dell’ovulazione,  il giorno dopo dopo l’ovulazione e quello dopo ancora (anche se poco probabile).

I metodi naturali più comuni

Ci sono diversi metodi che aiutano a capire quando si sta per ovulare e sono:

  • Metodo del muco cervicale (o metodo Billings). Potrete controllare i cambiamenti nel muco cervicale ogni giorno  fino a quando siete sicuri di aver ovulato;
  • Metodo della temperatura basale. Si misura la temperatura al mattino tutti i giorni, appena sveglia, prima di scendere dal letto e di compiere qualsiasi attività;
  • Metodo del calendario. Per coloro che hanno un ciclo sempre compreso tra i 26 e i 32 giorni (servono diversi mesi di osservazione) non dovrebbero mai avere rapporti vaginali non protetti tra l’8° e il 19° giorni del ciclo. Ovviamente non possiamo mai avere la certezza di ovulare in quell’intervallo e quindi a questo calcolo è sempre bene associare le osservazioni dei sintomi.

Vantaggi dei metodi contraccettivi naturali

I vantaggi dei metodi contraccettivi naturali sono:

    1. Prezzo, infatti costano molto poco;
    2. Non hanno effetti collaterali;
    3. Possono essere fermati o interrotti per pianificare una gravidanza;
    4. Non necessitano di assunzione di alcun farmaco.

Tali metodi sono sconsigliati:

    1. Quando si ha più di un partner sessuale;
    2. Se il vostro partner non collabora nell’applicazione di questo metodo;
    3. Se non monitorate quotidianamente e attentamente tutti i sintomi;
    4. Se non siete in grado di astenervi o di utilizzare un altro metodo contraccettivo di barriera durante i circa 10 giorni non sicuri di ogni ciclo mestruale;
    5. Se prendete farmaci che possono influenzare l’osservazione e il monitoraggio dei sintomi;
    6. Se avete una infezione vaginale o perdite anormali.

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Come rimanere incinta subito? Alcuni consigli https://www.mammeup.it/come-rimanere-incinta-subito-alcuni-consigli/ https://www.mammeup.it/come-rimanere-incinta-subito-alcuni-consigli/#respond Mon, 08 Jan 2018 10:54:14 +0000 https://www.mammeup.it/?p=34241 State cercando di rimanere incinta insieme al vostro partner ma non ci riuscite? Provare ad avere un figlio può essere una cosa divertente, ma spesso diventa estenuante sopratutto quando svariati tentativi non vi portano a nulla. Avere un figlio, una volta maturata questa decisione, non è una cosa così semplice. Non bisogna allarmarsi se non […]

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State cercando di rimanere incinta insieme al vostro partner ma non ci riuscite? Provare ad avere un figlio può essere una cosa divertente, ma spesso diventa estenuante sopratutto quando svariati tentativi non vi portano a nulla. Avere un figlio, una volta maturata questa decisione, non è una cosa così semplice.

Non bisogna allarmarsi se non ci riuscite subito, ma avere dei piccoli accorgimenti che vi faranno rimanere incinta subito. Quello che deve essere chiaro a tutte le donne che stanno tentando di avere un figlio è che la prima cosa da allontanare è l’ansia. La parola d’ordine, infatti, dev’essere la calma.

Consigli per rimanere incinta subito

Come anticipavamo inizialmente, la parola d’ordine deve essere: calma. Infatti, più desiderate di rimanere incinta subito e più grande sarà la delusione se la gravidanza tarderà ad arrivare.

Ci sono poi molti consigli e segreti fondamentali da seguire su come rimanere incinta subito. Ecco i più efficaci:

  • Sottoporsi ad alcuni esami pre concezionali. Si tratta di una serie di test di routine come: analisi del sangue, visita ginecologica, analisi per vedere se si è contratto qualche virus a trasmissione sessuale, il rubeo test. Inoltre, è buona norma iniziare a prendere l’acido folico per aumentare le possibilità di rimanere incinta;
  • Sospendere gli anticoncezionali: al fine di riattivare l’ovulazione che viene inibita;
  • Calcolare i giorni dell’ovulazione. Uno dei modi più sicuri, che non tiene conto di calcoli basati sul ciclo ma solo sui segnali del vostro corpo, è vedere quando avviene l’ovulazione e quando siete fertili. A circa metà ciclo si verificano delle perdite simili a chiara d’uovo, filamentose: quello è il segnale che state ovulando e che si possono avere rapporti per rimanere incinta;
  • Misurare la temperatura basale. Tramite un termometro da acquistare in farmacia, si può verificare la temperatura basale. Si parte dal primo giorno del ciclo fino alla fine del ciclo stesso, questo perché a circa metà c’è un innalzamento della temperatura di circa 37 gradi. Tre giorni dopo questo aumento la donna è potenzialmente fertile: questo è il momento più adatto per provare a concepire;
  • Controllare se nella biancheria ci sono perdite da impianto. Piccole tracce ematiche che possono segnalare l’avvenuto concepimento. Attenzione è importante però saper distinguere le perdite da impianto dallo spotting premestruale, sintomo che il ciclo si sta avvicinando;
  • Usare degli stick per prevedere l’ovulazione. Dovrete accertarvi che nell’urina è presente un ormone, l’LH, che di solito è più elevato 36/24 ore prima l’ovulazione.
  • Evitare lubrificanti. Questi possono rendere meno reattivo lo sperma provocandone un arresto, facendo rallentare il suo flusso ed impendendo così il raggiungimento dell’utero.

Come rimanere incinta se lui non vuole

Non è un mistero che gli uomini rispetto alle donne hanno desideri e tempistiche diverse. La voglia di mettere su famiglia e diventare genitori nasce prima alle donne che agli uomini per questo spesso all’interno di una coppia quello restio è lui. L’uomo, infatti, ha spesso paura di essere padre e tende a rimandare il progetto di allargare la famiglia. Il dialogo è fondamentale per comprendere le remore del vostro compagno ed affrontare le paure insieme.

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Sintomi gravidanza. Quali sono? https://www.mammeup.it/sintomi-gravidanza-quali-sono/ https://www.mammeup.it/sintomi-gravidanza-quali-sono/#respond Sun, 07 Jan 2018 15:00:35 +0000 https://www.mammeup.it/?p=975 Il corpo di ogni donna è una macchina in continua evoluzione. Durante l’adolescenza con il primo ciclo, il corpo di una donna si trasforma da quello di una “bambina” a quello di una donna in grado di generare la vita. Una cosa affascinante e al tempo stesso ancora per certi aspetti misteriosa. Esistono dei primi […]

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Il corpo di ogni donna è una macchina in continua evoluzione. Durante l’adolescenza con il primo ciclo, il corpo di una donna si trasforma da quello di una “bambina” a quello di una donna in grado di generare la vita. Una cosa affascinante e al tempo stesso ancora per certi aspetti misteriosa. Esistono dei primi sintomi della gravidanza che fanno capire a ogni donna di essere rimasta incinta e che si manifestano sin dal primo momento del concepimento.

I sintomi della gravidanza

Al primo ritardo scatta subito la fatidica domanda: sono incinta?

Il modo migliore per togliersi qualsiasi tipologia di dubbio a riguardo è sicuramente quello di fare un test di gravidanza ma molte volte è possibile riconoscere la dolce attesa anche dai primi sintomi di una gravidanza imparando a distinguerli dai sintomi premestruali.

I sintomi della gravidanza nei primi giorni

Nei primi giorni i sintomi della gravidanza variano da donna a donna, tuttavia un sintomo che tutte le donne hanno in comune è l’amenorrea, ovvero l’assenza di mestruazioni.

Altri segnali, che possono manifestarsi durante il primo mese di gravidanza, sono i seguenti:

  1. Nausea: generalmente si manifesta tra la seconda e l’ottava settimana dal momento del concepimento e scompare al terzo mese;
  2.  La tensione mammaria che si manifesta nelle prime settimane insieme al gonfiore al seno;
  3. Stanchezza: senso di spossatezza e continua sonnolenza possono essere inclusi tra i primi sintomi di gravidanza. S’inizia a far fatica nello svolgere le semplici attività quotidiane;
  4.  Fastidio ad alcuni tipi di odori. Il vostro olfatto diventa più sensibile ed è possibile che un odore particolarmente gradevole, in questo periodo vi dia improvvisamente fastidio;
  5.  Cambio d’umore dato dallo sbalzo ormonale: quindi una maggiore sensibilità espressa con piccole crisi di pianto, ma anche una facile irritabilità;
  6.  Un aumento dell’appetito: vi stupite se iniziate ad avere una fame atavica e non riuscite a darvi una spiegazione? Questo sintomo insieme ad altri potrebbe indicarvi che siete incinta;
  7.  Dolori alla schiena, sopratutto nella parte inferiore della spina dorsali e in alcuni casi potrebbe durare per tutta la gravidanza;
  8.  Dolori al basso ventre;
  9. Perdite da impianto: delle leggere perdite ematiche tra i 6 e i 12 giorni dopo il concepimento causate dal fatto che l’embrione si sta attaccando all’utero;
  10. Problemi gastrointestinali come flatulenza, gonfiore, e dolore addominale possono essere abbastanza comuni o, al contrario, gli ormoni possono rallentare le funzioni intestinali e causare la stipsi.

E’ importante ricordare che molto spesso i sintomi della gravidanza sono molto simili a quelli della sindrome premestruale ed è facile confonderli. Gonfiore e dolore addominale, ritenzione idrica, leggero aumento del peso, tensione al seno e dolore alle articolazioni, stanchezza, acne, diarrea o stipsi, perdite fluide biancastre. E ancora irritabilità, malinconia e tristezza, sbalzi d’umore e difficoltà a mantenere la concentrazione: sono i principali sintomi della sindrome premestruale che si presentano generalmente una settimana/10 giorni prima dell’arrivo del ciclo mestruale.

Tutti questi sintomi sono gli stessi di quelli che indicano che si è in dolce attesa per questo quando si ha un ritardo iniziale un valido strumento che potrebbe farvi capire se siete incinta o meno è il test di gravidanza. Ovviamente in caso di esito positivo la prima cosa da fare sarà rivolgersi al proprio ginecologo che avrà gli strumenti adeguati per dirvi se siete incinta o meno. Bisogna sempre tenere presente che ogni donna è diversa dall’altra così come le gravidanze hanno tutte delle diverse peculiarità.  Quindi sono pochi i sintomi che indicano una gravidanza tra quelli elencati veramente universali. Per ogni tipo di curiosità, infatti, è sempre meglio rivolgersi al proprio medico di riferimento che avrà le risposte giuste alle vostre domande.

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Il test di gravidanza può sbagliare? Il falso positivo https://www.mammeup.it/test-gravidanza-puo-sbagliare-falso-positivo/ https://www.mammeup.it/test-gravidanza-puo-sbagliare-falso-positivo/#respond Tue, 05 Dec 2017 16:00:04 +0000 https://www.mammeup.it/?p=33916 Quando si parla di test di gravidanza, è frequente affrontare l’argomento dei falsi negativi. Si tratta del fenomeno per il quale alcuni test danno un risultato negativo nonostante sia in corso la gravidanza. Meno frequentemente si affronta l’argomento del falso positivo, cioè di un test che dà un esito positivo nonostante non ci sia alcuna […]

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Quando si parla di test di gravidanza, è frequente affrontare l’argomento dei falsi negativi. Si tratta del fenomeno per il quale alcuni test danno un risultato negativo nonostante sia in corso la gravidanza. Meno frequentemente si affronta l’argomento del falso positivo, cioè di un test che dà un esito positivo nonostante non ci sia alcuna gravidanza in corso. Nonostante sia un caso più raro è comunque possibile che si presenti.

I test per verificare la presenza della gravidanza sono strumenti attendibili, sicuri e affidabili, ma che devono essere utilizzati con molta attenzione per evitare risultati sbagliati. Se il test risulta positivo e tale fotografia non corrisponde al vero (o se è negativo e la gravidanza è in corso) le conseguenze possono essere spiacevoli.

Esistono diverse tipologie di test e per avere la certezza che il risultato sia attendibile è fondamentale seguire nel dettaglio le procedure. Il più comune test dper verificare una gravidanza è quello urinario (venduto anche in farmacia), ma esiste anche la versione salivare (sempre da effettuare in autonomia) e quella tramite prelievo di sangue. Il test più affidabile è quello sanguigno, mentre quello urinario e quello salivale hanno un’affidabilità del 99%.

Falsi positivi nei test per la gravidanza

Test gravidanza falso positivo, che vuol dire? Succede che nonostante il test di gravidanza abbia fornito un risultato positivo (cioè la presenza di una gravidanza in corso) in realtà, non è così. Anche i test per la gravidanza possono sbagliare, ma per fare la controprova basta fare un dosaggio delle beta HCG nel sangue o nelle urine.

I test per la gravidanza che si trovano in commercio possono essere fatti anche pochi giorni dopo che si è verificato un ritardo nel ciclo mestruale. In questo caso l’attendibilità è molto alta. Da uno studio americano è emerso che questi possono raggiungere una percentuale di accuratezza pari quasi a quella dei test fatti in laboratorio. La precisione, ovviamente, dipende da alcuni fattori, come il corretto svolgimento della procedura e la supervisione di una persona esperta.

Lo stesso studio ha rivelato come una volta su quattro il test può dare un risultato sbagliato, se ad esempio si esegue da sole in modo scorretto. Così, pur risultando un test positivo, in realtà, potrebbe non esserci una gravidanza.

I più diffusi test di gravidanza da fare in casa sono stick che entrano in contatto con l’urina: qui, infatti, si può individuare la presenza di un ormone che si chiama gonadotropina corionica umana, beta HCG, prodotto dall’organismo solo se è avvenuto il concepimento. La produzione inizia tra i 6 e 12 giorni successivi al concepimento, quando l’embrione comincia a impiantarsi nell’utero. Qualora, dunque, si ricorra al testtroppo presto, si può incappare in un falso negativo, cioè in un test che dice che non si è incinte perché non si possono ancora evidenziare i livelli di beta HCG nell’urina.

Diverso è il caso di test gravidanza falso positivo. Nel caso del falso negativo è una questione di tempistica, mentre il falso positivo è proprio un’anomalia, perché normalmente nell’organismo l’ormone beta HCG non viene prodotto, a meno che non ci sia in atto una gravidanza.

Falsi positivi: perché accadono?

Nel 20% circa delle gravidanze, soprattutto nelle prime, può verificarsi un aborto spontaneo nelle prime settimane di gestazione o nei primi giorni. In alcune donne, se un aborto ha luogo subito dopo il concepimento, si presenterà come un semplice ciclo mestruale, quindi può risultare un falso positivo facendo il test.

Se, invece, la fecondazione non è mai avvenuta, a causare il falso positivo potrebbe essere qualcosa di più grave, come una malattia epatica, una cisti alle ovaie o un tumore.

Non è da escludere il caso che il falso positivo sia dato da uno stick scaduto che invalida il test di gravidanza. Inoltre anche se si attende troppo nel leggere il risultato del test di gravidanza si può incorrere in uno spiacevole falso positivo. Infatti è anche possibile che sia stato commesso un errore nell’esecuzione. Se il test viene letto dopo i 5 minuti indicati sul foglietto illustrativo il risultato può non essere più veritiero. Anche l’assunzione di farmaci che contengono HCG può compromettere l’accuratezza del risultato. In tutti i casi è consigliabile seguire nel dettaglio le istruzioni allegate a ogni test.

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Ovaio policistico: rischio di infertilità? https://www.mammeup.it/ovaio-policistico-rischio-infertilita/ https://www.mammeup.it/ovaio-policistico-rischio-infertilita/#respond Fri, 24 Nov 2017 15:56:29 +0000 https://www.mammeup.it/?p=16330 L’ovaio policistico, conosciuto anche come policistosi ovarica (PCO) o sindrome di Stein-Leventhal, è una condizione caratterizzata da ovaie ingrandite e policistiche, cioè, che presentano cisti di varie dimensioni. La sindrome dell’ovaio policistico è un disturbo del sistema endocrino che colpisce le donne in età riproduttiva: in tutto il mondo, ne è affetto dal 5 al […]

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L’ovaio policistico, conosciuto anche come policistosi ovarica (PCO) o sindrome di Stein-Leventhal, è una condizione caratterizzata da ovaie ingrandite e policistiche, cioè, che presentano cisti di varie dimensioni.

La sindrome dell’ovaio policistico è un disturbo del sistema endocrino che colpisce le donne in età riproduttiva: in tutto il mondo, ne è affetto dal 5 al 10 percento della popolazione femminile ed è per questo che può definirsi il disturbo ginecologico più comune in età riproduttiva. L’ingrossamento delle ovaie può produrre piccole cisti liquide e costituisce la causa più comune di infertilità femminile, legata all’assenza di ovulazione.

Molte donne non sanno di soffrire di ovaio policistico, poiché non ne riconoscono i sintomi, che peraltro possono essere già presenti prima del menarca. Se ne accorgono, dunque, soltanto quanto cercano di rimanere incinta, ma non ci riescono.

Ovaio policistico, cause

La principale causa dell’ovaio policistico è l’iperandrogenismo, cioè un’alterazione ormonale che causa la produzione eccessiva di ormoni maschili, come testosterone. Sia uomini che donne, come è noto, producono sia ormoni maschili che femminili ed è l’equilibrio nella produzione a determinare le caratteristiche tipiche dei diversi generi.

Di norma, le donne producono basse quantità di testosterone e quando ci sono scompensi ormonali che portano a una produzione eccessiva, insorgono problemi. L’iperandrogenismo può essere responsabile dell’irsutismo e, indirettamente, anche della mancanza di ovulazione (causando dunque infertilità). I ricercatori hanno inoltre riscontrato una causa ereditaria della PCOS, anche se ancora non è chiaro come si trasmetta.

Ovaio policistico, sintomi

La sindrome, in generale, è caratterizzata da una variabilità di manifestazioni cliniche. Cosa significa questo? Significa che i sintomi dell’ovaio policistico si manifestano in modo diverso da una paziente all’altra, per la presenza o meno di determinati segnali, per la loro intensità e per le alterazioni ormonali rilevabili con comuni esami di laboratorio.

Ecco i sintomi più comuni dell’ovaio policistico:

  • Alterazioni del ciclo mestruale, per esempio oligomenorrea (ciclo di durata superiore a 35 giorni) o amenorrea (assenza di mestruazioni);
  • Infertilità femminile, che si verifica nella maggior parte dei casi a causa dell’anovulazione cronica;
  • Alopecia androgenica, ossia perdita dei capelli tipica del sesso maschile;
  • Acne, pelle unta e dermatite seborroica;
  • Acanthosis nigricans, ovvero la presenza di macchie scure sulla pelle;
  • Molluschi penduli (fibromi molli);
  • Prolungati periodi di sindrome premestruale, con sintomi come gonfiore addominale, sbalzi di umore, cefalea, dolore alla zona pelvica, ritenzione idrica e mal di schiena;
  • Apnea nel sonno;
  • Elevati livelli nel sangue di ormoni tipicamente maschili (androgeni), nello specifico testosterone, androstenedione e DHEAS, che causano irsutismo;
  • Obesità centrale, ossia obesità che si concentra nella metà inferiore del torace, dando al tronco la caratteristica forma a mela;
  • Cisti multiple nella zona sottocorticale delle ovaie, che ad un esame ecografico possono rassomigliare ad una collana di perle;
  • Ingrossamento delle ovaie a causa delle cisti (le ovaie possono raggiungere dimensioni da 1.5 a 3 volte maggiori della norma);
  • Superficie ovarica spessa, liscia, color perlaceo;
  • Rapporto tra livelli di LH (ormone luteinizzante) e FSH (ormone stimolatore del follicolo) maggiore di 2.5, quando vengono misurati al terzo giorno del ciclo mestruale;
  • Bassi livelli di SHBG (globulina che trasporta gli ormoni sessuali);
  • Iperinsulinemia per aumentata resistenza all’insulina dei tessuti periferici e conseguente ridotta tolleranza glucidica.

A seconda delle diverse fasi della vita, comunque, l’ovaio policistico si manifesta in modi diversi. Nelle donne più giovani, provoca problemi soprattutto per le mestruazioni, mentre in quelle più adulte può portare diabete, ipertensione o anche aborti spontanei.

Ovaio policistico e gravidanza

Fatte delle premesse generali, cerchiamo di saperne di più a proposito di ovaio policistico e gravidanza. Dato che le ovaie di una donna affetta da sindrome dell’ovaio policistico non rilasciano l’ovulo nel momento dell’ovulazione, questo disturbo è la causa più frequente dell’infertilità. Chi ne soffre, dunque, ha molte difficoltà a rimanere incinta, ma alcune donne riescono comunque a concepire, sia in modo naturale che facendo ricorso a tecniche di fecondazione assistita. A causa dell’ovaio policistico, purtroppo, si corre un rischio di aborto maggiore rispetto alle donne sane.

Ecco perché la sindrome dell’ovaio policistico causa problemi di fertilità. Nelle ovaie si trovano i follicoli, sacche piene di liquido che contengono gli ovuli. Quando l’ovulo giunge a maturazione, il follicolo scoppia, rilasciando così l’ovulo che raggiungerà le tube di Falloppio per essere fecondato. Nelle donne affette da sindrome dell’ovaio policistico, i follicoli non maturi si raggruppano e si formano così le cisti. Gli ovuli maturano all’interno delle cisti, che però non scoppiano per rilasciarli.

Ovaio policistico, cure

Vista la varietà di sintomi, sarà il medico curante a comprendere quale possa essere l’intervento più adatto. Si può anzitutto cambiare stile di vita, seguendo una dieta ipocalorica per perdere peso e praticando regolare attività fisica.

A questo si possono associare farmaci per diminuire la secrezione androginica ovarica (pillola anticoncezionale), o si può intervenire per aumentare la produzione di FSH (terapia con clomifene), migliorare il microambiente periovarico (tramite metformina) e aumentare l’assunzione di acido folico.

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Utero retroverso: cosa c’è da sapere https://www.mammeup.it/utero-retroverso-cosa-ce-da-sapere/ https://www.mammeup.it/utero-retroverso-cosa-ce-da-sapere/#respond Fri, 24 Nov 2017 12:24:27 +0000 https://www.mammeup.it/?p=991 L’utero retroverso è una particolare caratteristica anatomica femminile, che spesso genera dubbi, paura e confusione. Per prima cosa, è importante precisare che non si tratta di una condizione patologica, bensì di una variante anatomica molto frequente, che implica un diverso orientamento all’interno della cavità pelvica. In condizioni di normalità, infatti, l’utero si trova nella cavità […]

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L’utero retroverso è una particolare caratteristica anatomica femminile, che spesso genera dubbi, paura e confusione. Per prima cosa, è importante precisare che non si tratta di una condizione patologica, bensì di una variante anatomica molto frequente, che implica un diverso orientamento all’interno della cavità pelvica. In condizioni di normalità, infatti, l’utero si trova nella cavità pelvica, tra la vescica davanti e il retto dietro: l’utero antiverso, è voltato in avanti e appoggiato sulla vescica.

Per il 20-25% delle donne, invece parliamo di utero retroverso, cioè voltato all’indietro, in direzione del retto. Questa la differenza, quindi. Una questione del tutto anatomica. Per capire se si ha l’utero retroverso è necessaria un’ecografia pelvica. Non esistono sintomi specifici.

Per quanto riguarda le cause, non ce n’è una precisa, ma si tratta di puro caso. La retroversione, comunque, può essere primaria, cioè quanto l’organo ha assunto la posizione naturalmente, o secondaria, quando l’utero è inizialmente anteverso e cambia posizione a causa di un’anomalia che insorge nella zona pelvica, come un fibroma o un’aderenza.

Utero retroverso conseguenze

L’utero retroverso ha delle conseguenze, come l’essere causa di dolori durante i rapporti sessuali. Il motivo è puramente meccanico: a causa della retroversione uterina, è possibile che il pene urti contro il collo dell’utero, una zona molto sensibile, causando così il dolore.

Utero retroverso e rapporti sessuali

Per quanto riguarda i problemi di utero retroverso e rapporti sessuali, bisogna comunque specificare che, in generale, è una cosa molto soggettiva, può avvenire solo con determinate posizioni sessuali e non è detto che si verifichi.

Mestruazioni dolorose

Spesso si attribuiscono a questa condizione forti dolori mestruali, ma bisogna dire che comunque le dismenorree, cioè i dolori mestruali, sono causate da contrazioni dell’utero a prescindere dall’utero retroverso.

Non è dunque detto che ci sia una correlazione con le mestruazioni dolorose. Si è anche ipotizzato che la posizione possa ostacolare il normale fluire del sangue durante il ciclo, provocando una ritenzione in corrispondenza dell’istmo (tra il corpo e il collo dell’utero), ma «i dati attualmente disponibili tendono a essere molto rassicuranti al riguardo: si ritiene che questo ostacolo, in realtà, non sussista», dichiara il segretario generale del CNGOF.

Utero retroverso e concepimento

Altro argomento molto delicato è quello che lega utero retroverso e concepimento. Nonostante si abbiano molti dubbi, bisogna subito chiarire che in caso si presenti questa condizione, il modo per rimanere incinta è identico a quello delle donne che hanno un utero antiverso. La differenza fondamentale è che gli spermatozoi che vengono depositati durante il rapporto sessuale nel fondo della vagina, devono faticare un po’ di più per arrivare al collo dell’utero, entrare in utero e tentare di arrivare all’ovulo da fecondare. Sono comunque aiutati dal muco cervicale, che non solo li protegge, ma forma anche dei canali per guidarli verso la strada giusta. Potrebbe essere un pochino più difficile rimanere incinta anche in relazione alla condizione degli spermatozoi.

Utero retroverso come rimanere incinta? Leggende metropolitane parlano di posizioni migliori per rimanere incinta quando si ha l’utero retroverso, ma secondo gli esperti non sembrano esserci accorgimenti particolari.

Utero retroverso in gravidanza

Cosa accade in caso di utero retroverso in gravidanza? Iniziata la gravidanza, non vi è nessuna differenza rispetto a una donna che ha l’utero antiverso. Nelle prime settimane potrebbe aumentare la sensazione di peso al retto, così come le problematiche vescicali ma, andando avanti con la gravidanza, l’utero cresce di volume, si raddrizza e si centralizza nell’addome, andando a sollevarsi dal retto e riportando tutto come se fosse antiverso.

Utero retroverso e parto

Parliamo adesso di utero retroverso e parto. Man mano che ci si avvicina al parto, il collo dell’utero che sporge in vagina si centralizza. Sostanzialmente, i legamenti tirano il collo dell’utero e lo spostano nella direzione in cui sarà più comodo per il bambino passare, cioè il canale vaginale. Questo si verifica sia nelle donne che hanno l’utero retroverso sia in quelle che l’hanno antiverso. Il meccanismo del parto, così come le possibilità di parto spontaneo, non cambiano a seconda dell’una o dell’altra condizione. Accade, in alcuni casi, che dopo il parto l’utero retroverso si sposti e diventi antiverso, così come può avvenire il contrario, in caso di travagli o parti molto lunghi e stressanti.

Utero retroverso: conclusioni

Come avete, intuito, dunque, l’utero retroverso non è una condizione da temere. Ovviamente, si deve comprendere perché si trova in questa condizione e bisogna essere ben informate su ciò che comporta, ma per il resto non c’è davvero alcun bisogno di allarmarsi a priori.

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Giorni fertili, tutto quello che c’è da sapere https://www.mammeup.it/giorni-fertili-quello-ce-sapere/ https://www.mammeup.it/giorni-fertili-quello-ce-sapere/#respond Wed, 22 Nov 2017 16:45:07 +0000 https://www.mammeup.it/?p=977 Quello dei giorni fertili è un argomento delicato, che sta molto a cuore a quelle donne in cerca di una gravidanza, ma non solo. Avere consapevolezza del proprio corpo e dei suoi ritmi è fondamentale ed è per questo che si va alla ricerca di risposte in merito ai segnali che ci manda e ai […]

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Quello dei giorni fertili è un argomento delicato, che sta molto a cuore a quelle donne in cerca di una gravidanza, ma non solo. Avere consapevolezza del proprio corpo e dei suoi ritmi è fondamentale ed è per questo che si va alla ricerca di risposte in merito ai segnali che ci manda e ai suoi ciclici cambiamenti. Quando si desidera un bimbo, è importante calcolare l’ovulazione e sapere quindi qual è il proprio periodo fertile. Lo stesso principio vale anche quando si desidera evitare una gravidanza. Ovviamente, il calcolo dei giorni fertili non può e non deve considerarsi un metodo contraccettivo. Per avere una sicura protezione, è bene utilizzare gli strumenti idonei.

Una domanda molto frequente per molte donne è quali sono i giorni fertili? Anzitutto, bisogna chiarire che per giorni fertili si intendono quei giorni in cui la donna ha ovulato e in cui quindi può avvenire l’incontro tra ovulo e spermatozoo. In linea di massimo si tratta dei cinque giorni che comprendono quelli immediatamente prima e immediatamente dopo il giorno dell’ovulazione. Durante il primo giorno della mestruazione ha inizio la fase follicolare, che viene chiamata così perché i follicoli portano a maturazione l’ovocita e provvedono alla sintesi degli ormoni necessari per costruire l’endometrio. Questa fase ha termine intorno al 14esimo giorno, quando il follicolo si apre e la cellula uovo discende nelle tube di Falloppio, momento che coincide con l’inizio dei giorni fertili.

È molto importante ricordare che gli spermatozoi sopravvivono nel corpo della donna fino a quattro giorni. Cosa significaf questo? che un rapporto sessuale avvenuto senza protezioni anche tre o quattro giorni prima dell’ovulazione potrebbe portare a una gravidanza.

Calcolo giorni fertili

Il sistema più utilizzato per il calcolo giorni fertili è il metodo di Ogino-Knaus, che si basa sulla durata del ciclo. Partendo dal presupposto che un ciclo mestruale dura 28 gironi, l’ovulazione avverrà probabilmente al 14esimo giorno del mese e i giorni fertili saranno quelli a cavallo tra il 12esimo e il 17esimo giorno del ciclo. Se un ciclo dura meno, ad esempio 21 giorni, l’ovulazione avverrà prima. Viceversa, in caso di ciclo più lungo, l’ovulazione avverrà dopo.

Nel caso di ciclo irregolare, naturalmente, il calcolo dei giorni fertili sarà più difficile, perché comunque non ci si può basare sulle date o sulla durata, ma piuttosto su alcuni segnali del corpo. Come è facile intuire, non si tratta di un sistema affidabile al 100%.

Test per l’ovulazione

I test ovulazione servono per individuare i giorni fertili. Per farlo, rilevano nelle urine le modificazioni ormonali associate all’ovulazione, in particolare la concentrazione di LH, il cosiddetto ormone luteinizzante prodotto dall’ipofisi, che aumenta vorticosamente nelle 24-48 ore prima dell’ovulazione. Il loro funzionamento è simile a quello dei test di gravidanza e si utilizzano allo stesso modo: basta mettere lo stick sotto il flusso delle urine o immergerlo in un contenitore di urine per pochi secondi.

Quando la concentrazione di LH arriva a determinati livelli, compare un apposito simbolo, che indica i giorni giusti per concepire. Sono i test ovulazione affidabili? Di fatto, gli stick hanno una percentuale di affidabilità che si aggira intorno al 99%, quindi molto elevata, ma per un uso corretto è importante adoperarli con le prime urine del mattino, evitando di ingerire molti liquidi nelle ore precedenti. Bisogna inoltre ricordare che un test positivo non indica necessariamente che l’ovulazione ci sarà perché, nonostante il picco di LG, sono possibili anche cicli anovulatori.

Quando si usa il test ovulazione?

Gli stick dell’ovulazione si possono usare circa 3-4 giorni prima della data in cui si prevede dovrebbe arrivare l’ovulazione e vanno fatti per più giorni di seguito, monitorando fino all’esito positivo.

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Periodo fertile: sintomi e ovulazione https://www.mammeup.it/periodo-fertile-sintomi-e-ovulazione/ https://www.mammeup.it/periodo-fertile-sintomi-e-ovulazione/#respond Tue, 21 Nov 2017 17:15:53 +0000 http://www.mammeup.it/?p=557 Quando si cerca un bambino risulta essere molto importante calcolare i giorni dell’ovulazione e conoscere il proprio periodo fertile. In questo articolo troverai tutti i consigli per il calcolo, i sintomi del periodo fertile e molto altro ancora! Quali sono i giorni fertili? Il calendario dell’ovulazione Senza entrare troppo nello specifico, almeno per il momento, […]

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Quando si cerca un bambino risulta essere molto importante calcolare i giorni dell’ovulazione e conoscere il proprio periodo fertile.

In questo articolo troverai tutti i consigli per il calcolo, i sintomi del periodo fertile e molto altro ancora!

Quali sono i giorni fertili? Il calendario dell’ovulazione

Senza entrare troppo nello specifico, almeno per il momento, poniamoci una domanda: esistono dei veri e propri giorni fertili, quanto meno più fertili di altri? La risposta è certamente sì. Per aumentare in maniera notevole le possibilità, bisogna conoscere le fasi del ciclo mestruale, con le antenne puntate proprio sull’ovulazione. Di preciso, avviene in media al quattordicesimo giorno.

Cosa succede concretamente? Nell’utero l’endometrio raggiunge il massimo spessore, nell’ovaio si ha la rottura del follicolo e l’espulsione dell’uovo che c’è all’interno, gli estrogeni diminuiscono e il progesterone aumenta. Contestualmente la temperatura basale cresce di circa mezzo grado.

L’endometrio quindi raggiunge il massimo dell’ispessimento, il follicolo si rompe e viene espulso l’uovo. Nell’utero, l’epitelio endometriale rimane al massimo del suo spessore. Nella vagina, invece, l’epitelio si assottiglia, nell’ovaio si forma il corpo luteo, estrogeni e progesterone aumentano, mentre diminuiscono Fsh (follicolo-stimolante) e Lh (luteinizzante).

In altre parole, l’ovulazione coincide con il periodo fertile per antonomasia.

Il metodo Ogino-Knaus

Secondo alcuni, si tratta di una sorta di pratica anticoncezionale che si basa sull’osservazione statistica del ciclo per individuare i giorni fertili. Nasce negli anni Venti del secolo scorso in virtù degli studi del medico giapponese Kyusaku Ogino. Soltanto nel 1928 l’austriaco Hermann Knaus lo rese un metodo contraccettivo, la cui scarsa affidabilità portò alla sua sconfessione da parte di Ogino.

In cosa consiste il metodo Ogino-Knaus? Si basa su osservazioni statistiche del momento nel quale avviene l’ovulazione al fine di determinare un periodo di maggiore probabilità. Il calcolo non è troppo complicato.

Prendendo come riferimento la durata del proprio ciclo, si sottraggono 14 giorni dalla presunta data del prossimo flusso mestruale e il giorno ottenuto è quello centrale del probabile periodo di ovulazione. Il periodo completo secondo Ogino-Knaus va da due giorni prima a due giorni dopo quello centrale. Tutto questo vale quando il ciclo è regolare; se è variabile, il periodo considerato di probabile ovulazione è dunque poco affidabile.

Metodo billings

Per identificare giorni fertili e infertili alcune donne usano il metodo Billings. Chiamato anche metodo dell’ovulazione o metodo del muco, deve il suo nome al medico australiano John Billings.

Il muco diventa fertile durante l’ovulazione, con la secrezione regolata dagli ormoni. In sostanza, se il muco non è fertile gli spermatozoi non sopravvivono all’acidità della vagina. Le caratteristiche cambiano da donna a donna. Dopo le mestruazioni ci sono delle possibilità che non ce ne sia traccia o che sia denso, appiccicoso e bianco, oltre che asciutto. Nel momento di massima efficacia è umido e scivoloso.

Passando ai fatti, per così dire, si può mettere del muco cervicale tra due dita; allontanandole, si formano dei alcuni filamenti elastici. Il muco fertile è umido, dunque proprio in questi giorni è consigliabile avere rapporti sessuali più di frequente per aumentare le probabilità di concepimento.

Temperatura basale

Quando non si riesce a “valutare” il muco oppure si ha un ciclo irregolare, si può ricorrere al metodo della temperatura basale. Si fa riferimento alla temperatura al momento del risveglio. È importante perché il progesterone provoca un aumento della temperatura corporea fino a mezzo grado dopo l’ovulazione. Il rialzo permane fino a quando il progesterone diminuisce all’inizio del ciclo mestruale. Se non cala e il ciclo non arriva, può essere indicativo di gravidanza in corso.

La temperatura corporea va presa ogni giorno alla stessa ora, un attimo prima di alzarsi e bisogna dormire almeno tre ore di seguito. Controindicazioni: inaffidabilità perché, va da sé, la temperatura può variare sensibilmente per mille ragioni, dallo stress fisico o emotivo all’assunzione di farmaci.

Dopo le mestruazioni la temperatura è stabile e bassa. In seguito al flusso potrebbe scendere e alzarsi improvvisamente il giorno dopo a livelli oltre la media. Il giorno prima del rialzo termico è il giorno dell’ovulazione. L’abbassamento prima dell’ovulazione può non essere palese; di contro, ci può essere un piccolo rialzo in fase di ovulazione dovuto al progesterone prodotto prima dello scoppio del follicolo.

Di solito l’ovulazione avviene il giorno immediatamente prima del chiaro rialzo termico. Se il rialzo della temperatura è seguito da almeno tre giorni di valori più o meno costanti significa che l’ovulazione è avvenuta. Il repentino calare della temperatura verso il ventisettesimo o il ventottesimo giorno indica che il ciclo sta per arrivare.

Gli stick dell’ovulazione

Come saprete, sono utili per individuare i giorni fertili. In che modo? Rilevano nelle urine le modificazioni ormonali associate all’ovulazione. La somiglianza con i test di gravidanza è tanta.

Quando la concentrazione dell’Lh arriva a determinati livelli, sullo stick appare un simbolo, che può essere diverso a seconda del tipo di test; in genere però è una striscia colorata. Sono questi i giorni in cui andrebbero aumentati i rapporti sessuali.

L’attendibilità è del 99%, ma è sempre meglio sfruttare le prime urine della giornata ricordando di non bere troppo nelle ore precedenti il sonno: l’obiettivo, infatti, è avere urine molto concentrate. Si possono usare 3-4 giorni prima della data in cui si prevede dovrà arrivare l’ovulazione e va fatto per alcuni giorni di seguito fino a quando l’esito è positivo. Soprattutto per le donne più avanti con gli anni, bisogna sottolineare che sono possibili anche cicli senza ovulazione, quindi un test positivo di fatto in questo caso si auto-invalida.

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Test di gravidanza: il metodo più immediato per scoprire se si è in dolce attesa https://www.mammeup.it/test-gravidanza-metodo-piu-immediato-scoprire-si-dolce-attesa/ https://www.mammeup.it/test-gravidanza-metodo-piu-immediato-scoprire-si-dolce-attesa/#respond Mon, 06 Nov 2017 12:41:45 +0000 http://www.mammeup.it/?p=562 Qualche sintomo, la sensazione che qualcosa stia cambiando, la voglia di sapere con più certezza: il test di gravidanza viene utilizzato per verificare con buona probabilità se si sia incinta o meno. Destreggiarsi nella comprensione di questo strumento non è sempre facile: si può infatti optare i classici stick acquistabili in farmacia, per le analisi […]

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Qualche sintomo, la sensazione che qualcosa stia cambiando, la voglia di sapere con più certezza: il test di gravidanza viene utilizzato per verificare con buona probabilità se si sia incinta o meno. Destreggiarsi nella comprensione di questo strumento non è sempre facile: si può infatti optare i classici stick acquistabili in farmacia, per le analisi delle urine o per un semplice esame del sangue. Il test di gravidanza misura l’ormone Beta HCG. Questo è l’ormone secreto da alcune cellule della futura placenta non appena l’embrione si installa nella parete uterina, subito dopo il concepimento. Il Beta HCG, assente nella donna non fecondata, è rintracciabile circa otto giorni dopo la fecondazione. Permette di conservare le secrezioni ovariche che impediscono l’arrivo delle mestruazioni e sono quindi necessarie affinché l’ovulo fecondato resti aggrappato alle pareti dell’utero.

Quando fare il test di gravidanza

Molte donne si chiedono quando fare il test di gravidanza, in modo di avere risultati più attendibili.

In linea generale, il test di gravidanza andrebbe fatto dopo circa 4 giorni dalla mancata mestruazione, ma i test di nuova generazione sono talmente sensibili da fornire risultati anche dal primo giorno di ritardo del ciclo. Fare il test troppo presto, comunque, potrebbe provocare un falso negativo. Per essere davvero sicure, dunque, è preferibile che siano trascorsi tra i 12 e i 14 giorni dall’ovulazione. Meglio effettuare il test con le prime urine del mattino o dopo 4 ore dall’ultima minzione.

Come si fa il test di gravidanza?

Molte donne si chiedono come fare il test di gravidanza e non mancano i dubbi in tal senso.

Sicuramente il più diffuso è il test urinario, che si compra in farmacia e consente di rilevare la presenza dell’ormone HCG nelle urine. Grazie a degli anticorpi che reagiscono positivamente o negativamente, si vede la comparsa di segni specifici che indicano se il test di gravidanza è positivo o negativo. Si tratta di un test affidabile al 99 per cento.

Per una diagnosi sicura al 100 per cento, comunque, bisogna poi sottoporsi a ulteriori approfondimenti, consigliati dal medico. Per fare il test di gravidanza bisogna mettere alcune gocce di urina sullo stick in plastica, o immergere l’indicatore nell’urina raccolta in un indicatore, mantenendolo sotto il getto di urina per alcuni secondi. In pochi minuti apparirà un segno, che indicherà la presenza o meno della gravidanza.

Possono esserci casi di falso positivo, ad esempio quando si assumono farmaci, quando ci sono tracce di sangue nelle urine o se si è utilizzato un particolare detergente per pulire il contenitore. Il falso negativo, invece, può presentarsi in caso di infezione urinaria, se si fa il test dopo aver bevuto molto.

Gli stick immediati e la presenza di Beta Hcg

Il prezzo del test di gravidanza varia a seconda di quello che si sceglie. I test di gravidanza con gli stick immediati hanno un costo che va dai 7 ai 20 euro: si possono acquistare in farmacia o anche online.

I test individuano la presenza di Beta HCG nelle urine: si tratta di un ormone rilevabile solo se la donna è incinta, perché viene prodotto dal trofoblasto, la parte dell’embrione che darà vita alla placenta. La sintesi della gonadotropina inizia nel momento in cui si verifica l’impianto dell’embrione in utero, cioè una settimana circa dopo il concepimento, ecco perché occorre qualche giorno affinché sia dosabile.

Una volta iniziata la produzione di tale ormone, la sua concentrazione, nelle prime settimane di gravidanza, raddoppia ogni due giorni. Per quanto riguarda i valori Beta HCG, ancor prima che si verifichi un ritardo delle mestruazioni, possono arrivare già a 50-100 mU/ml (milli-unità internazionali per millilitro). Il Beta HCG in gravidanza appena viene secreto, entra subito nella circolazione sanguigna, per poi essere eliminato – e quindi rilevato – nelle urine. Ecco qual è la motivazione alla base del test di gravidanza urinario.

Qualche consiglio sui migliori test di gravidanza.
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Amenorrea: quando il ciclo non arriva. Cause e cure https://www.mammeup.it/amenorrea-ciclo-non-arriva-cause-cure/ https://www.mammeup.it/amenorrea-ciclo-non-arriva-cause-cure/#respond Tue, 31 Oct 2017 15:55:43 +0000 http://www.mammeup.it/?p=459 Il ciclo mestruale è un evento fisiologico che ogni donna in media vive ogni ventotto giorni. A molte donne, però, il ciclo mestruale non si manifesta con regolarità ed in alcuni casi il ciclo mestruale non arriva provocando così il fenomeno conosciuto con il nome di amenorrea. Amenorrea, cos’è? Si può parlare di amenorrea quando in una […]

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Il ciclo mestruale è un evento fisiologico che ogni donna in media vive ogni ventotto giorni. A molte donne, però, il ciclo mestruale non si manifesta con regolarità ed in alcuni casi il ciclo mestruale non arriva provocando così il fenomeno conosciuto con il nome di amenorrea.

Amenorrea, cos’è?

Si può parlare di amenorrea quando in una donna si verifica l’assenza di tre cicli mestruali o quando una giovane ragazza, più o meno all’età di 15 anni, non ha ancora avuto le mestruazioni.

Alla base di ciò ci possono essere diverse cause.

Amenorrea primaria e secondaria

Gli esperti identificano due tipologie di amenorrea: l’amenorrea primaria e l’amenorrea secondaria. La prima, quella più rara, riguarda le ragazze che all’età di 15 anni non hanno ancora avuto la prima mestruazione. La seconda rappresenta una condizione più comune: la cessazione per più di 3 mesi del ciclo mestruale che precedentemente aveva un flusso regolare.

Amenorrea, sintomi

I sintomi dell’amenorrea sono tanti il principale è chiaramente l’assenza di cicli mestruali, ma ce ne sono anche altri legati a questa patologia come: acne, dolore pelvico, disturbi visivi, perdita di capelli, secrezione lattea dal capezzolo, mal di testa, eccesso di peli sul viso.

Amenorrea, cause

La cause dell’amenorrea possono essere molteplici: la gravidanza rappresenta la causa più comune.

L’interruzione delle mestruazioni durante la gravidanza, ma anche nel primo periodo dell’allattamento, è praticamente fisiologica. Se la neo mamma allatta al seno, ci sarà una maggiore produzione di prolattina e la regolarità del ciclo potrebbe anche non presentarsi sino alla fine del periodo di allattamento.

Le altre cause sono riconducibili a problemi che riguardano gli organi riproduttivi o le ghiandole che regolano i livelli ormonali.

Ma l’amenorrea può essere causata anche da stili di vita errati come: lo stress mentale. Un periodo particolarmente stressante a livello emotivo può alterare temporaneamente il funzionamento dell’ipotalamo, cioè quella parte del cervello deputato al controllo ormonale che regola il ciclo mestruale. Di conseguenza può verificarsi una sospensione dell’ovulazione e delle mestruazioni, ovvero l’amenorrea da stress. In genere, se la condizione di stress viene a mancare o si riduce, i cicli mestruali riprendono regolarmente.

Altra causa può essere ricollegata ad un peso corporeo eccessivamente basso. Essere al disotto del peso normale può influire sulle funzioni ormonali dell’organismo e procurare uno stop all’ovulazione. Le donne che soffrono di disturbi alimentari come l’anoressia o la bulimia spesso sono soggette all’assenza di mestruazioni.

E infine un eccesso di esercizio fisico. Le donne che praticano troppa attività fisica possono avere un’interruzione delle mestruazioni. Si pensi ad esempio a coloro che intraprendono carriere sportive-agonistiche che si sforzano eccessivamente ed hanno una bassa percentuale di grasso corporeo.

È importante rivolgersi al ginecologo

Chiaramente quando una donna ha saltato tre cicli consecutivi o se una ragazza a 15 anni non ha ancora avuto il menarca è consigliato consultare il parere di un medico per non incorrere in alcune complicazioni che potrebbero essere:

  • l’infertilità, causata dall’assenza di cicli mestruali;
  • l’osteoporosi sopratutto quando l’amenorrea è prolungata ed è causata da bassi livelli di estrogeni.

Come curare l’amenorrea

Per curare l’amenorrea bisogna prima accertarne le cause. A volte il problema si risolve da solo, altre volte invece basta assumere delle pillole anticoncezionali o altre terapie ormonali. Se l’amenorrea è causata da problemi con l’ipofisi o con la tiroide, il trattamento potrà essere farmacologico. Nei casi in cui l’assenza di mestruo dipenda da un tumore o comunque da un impedimento organico, dovrà essere necessario ricorrere alla chirurgia.

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