Concepimento come avviene

Il momento del concepimento ha davvero qualcosa di magico e di miracoloso. È un processo complesso, in cui tutto deve necessariamente avvenire in sequenze ben precise e con meccanismi così perfetti che sembra incredibile possa avvenire nel corpo di ogni donna. 

Durante il rapporto sessuale con l’orgasmo l’uomo libera in vagina sui 400 milioni di spermatozoi (40-600 milioni in media) che tenteranno di raggiungere la loro meta, ma solo uno spermatozoo su milioni ce la fa a raggiungere l’ovulo e a fecondarlo.

E’ molto importante capire come avviene il concepimentoNella testa dello spermatozoo  è contenuto il dna (e a essere precisi ben 22 cromosomi autosomici e 1 sessuale, X o Y), nel collo  ci sono i mitocondri (gli organelli cellulari che producono l’energia) e nella coda, quest’ultima muovendosi lo fa spostare. Uno spermatozoo nuota a 2-3 mm al minuto, e deve coprire un percorso di circa 100-150 mm, dal collo dell’utero fino all’ovulo che si trova nell’ampolla tubarica, una distanza che è circa 2000 volte la sua lunghezza.

A determinare la velocità dello spermatozoo è anche il liquido dove si trova che può essere seminale, vaginale, uterino, tubarico. Questo sarà  molto più veloce dentro l’utero quando è nel suo periodo fertile e dentro le tube. Il liquido seminale contiene anche altre sostanze che aiutano la risalita degli spermatozoi come le prostaglandine, che fa contrarre l’utero e il collo per “risucchiare” lo sperma che viene depositato in vagina, e alcuni enzimi che sciolgono il liquido seminale dopo mezz’ora che questo è stato eiaculato, questo aiuta gli spermatozoi a sopravvivere all’ambiente ostile della vagina e quando “vengono” liberati si trovano già in utero dove possono ripararsi o nuotare verso le tube.

Dentro il muco cervicale, che si trova nel collo uterino, possono sopravvivere per almeno 24 ore e fino a 80-96, ma solo durante il periodo fertile della donna!

Negli altri giorni del ciclo è davvero raro che sopravvivano perché non è presente il muco tipico da ovulazione simile al chiaro d’uovo. Sulle pareti della cervice ci sono delle cripte dove gli spermatozoi possono rifugiarsi ed essere rilasciati per circa 80 ore successive dal coito. La risalita dell’utero e delle tube viene favorita dalle contrazioni provocate dalle prostaglandine presenti nello sperma e dall’ossitocina prodotta dopo l’orgasmo, queste contrazioni causano il movimento del muco e del liquido delle tube producendo una “corrente” che trasporta gli spermatozoi.

Dopo avere attraversato l’utero gli spermatozoi devono imboccare le tube: un altro ostacolo che fa si che molti restino bloccati affinché non arrivino tutti insieme dall’ovulo. Dei 200-400 milioni di spermatozoi solo in 200 circa arrivano all’ovulo, la maggioranza viene eliminata in vagina, alcuni vengono catturati dalle cellule dell’utero, altri nuotano troppo e fuoriescono dalla tuba per ritrovarsi in addome. Durante il lungo viaggio la parete cellulare del gamete maschile si modifica, e questo è favorito anche dall’ambiente estrogenico femminile, per arrivare alla fase finale di tale processo che è la reazione acrosomiale.

Lo spermatozoo e ovulo si incontrano a livello dell’ampolla tubarica, vicino alle ovaia. Nella punta della testa dello spermatozoo c’è l’acrosoma, una specie di sacchettino che contiene una serie di enzimi che hanno la capacità di fondere la membrana cellulare dello spermatozoo con quella dell’ovulo. Questa fusione, chiamata reazione acrosomiale, può avvenire solo in presenza della zona pellucida, uno strato protettivo dell’ovulo ricco di proteine, e in particolare a livello di una glicoproteina chiamata ZP3, che oltre a innescare la reazione di fusione agisce anche da àncora per lo spermatozoo.

Quando il primo spermatozoo si lega a una parte della glicoproteina ZP3, scatta la fusione tra le membrane cellulari. Quando i due gameti si fondono l’ovulo si attiva. Prima di tutto secerne delle sostanze che modificano la zona pellucida e le proteine ZP3 vengono inattivate per evitare che altri spermatozoi entrino dentro l’ovulo. Quindi l’ovulo completa la sua maturazione per poter poi fondere il suo DNA con quello maschile. Una volta che i due DNA si sono uniti si forma la prima cellula del bambino che prende il nome di zigote

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