Primi mesi vita del bambino

La nascita di un bambino è un momento di grande gioia, emozione e commozione, che arriva alla fine di un periodo particolarmente intenso e, soprattutto per le donne, rivoluzionario. Anche i mesi successivi, i primi di vita del bambino, possono risultare complicati. Soprattutto se non vengono affrontati con attenzione e quel minimo di preparazione che meritano. Vediamo quindi quali sono le principali accortezze e precauzioni da adottare per affrontare al meglio questo periodo.

È doveroso premettere che i primi mesi di vita del bambino, specie se si tratta del primogenito, sono inevitabilmente accompagnate da un senso di spaesamento e, in alcuni casi, di inadeguatezza. È importantissimo capire che non è una colpa sentirsi in difficoltà e che non esiste il modello perfetto di genitore. Questo non significa che qualsiasi cosa vada bene, ma che il ruolo di mamma deve essere vissuto dalla donna che lo svolge, con tutte le sue caratteristiche, paure e difficoltà. L’idealizzazione della mamma perfetta, oltre a portare per forza di cose a trovare sempre qualcosa che poteva essere fatto meglio, rischia di spersonalizzare il rapporto mamma-bambino.

Il nuovo arrivato, infatti, deve relazionarsi con la sua mamma, non con il ruolo di madre o un’idealizzazione di questa importantissima figura familiare. Molte cose da fare le si impara con il tempo e ciò che aiuta tantissimo è la serenità, la voglia di passare il tempo insieme al bambino e la capacità di sapersi adattare alle nuove abitudini, che nei primi mesi di vita del bambino si andranno radicando.

Una persona nuova e unica

Prima di descrivere le principali situazioni che vedranno coinvolti i genitori nei giorni e mesi successivi alla nascita, è importante fare un’ulteriore precisazione e premessa. Ogni neonato è una persona a sé, che sviluppa il proprio carattere in base all’educazione dei genitori, ma che reagisce ad essa in maniera unica. I primi mesi di vita sono anche quelli della scoperta reciproca, della conoscenza. Per questo è fondamentale relazionarsi tantissimo con i bambini, comunicare con loro, passarci il tempo insieme e coinvolgerli nelle emozioni. Ogni bambino è una storia a sé, non c’è da allarmarsi se il proprio bambino reagisce diversamente da come hanno raccontato amici e parenti.

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Il ritorno a casa: i primi giorni

Uscite dall’ospedale, per quanto la permanenza all’interno della struttura sanitaria possa essere stato breve, la sensazione di novità potrebbe essere molto forte. Innanzitutto dal punto di vista fisico, ma anche mentale. Questo è il periodo più delicato per le mamme, perché la novità del bambino porta anche una serie di conseguenze accessorie. Tra gli amici e i parenti che vorranno salutare il nuovo arrivato, ai timori che egli stia bene. In questo senso è normale che la testa del neonato sia più flessibile (con il classico fenomeno delle fontanelle), motivo per cui è bene accarezzarlo e muoverlo con molta delicatezza.

Nei primi giorni di vita il bambino presenta una pelle rossa, può avere un fisiologico calo di peso, piangerà frequentemente e potrebbe avere dei problemi sul sonno e sul riposo (che inevitabilmente si rifletterà su quello dei genitori). In tutti questi casi è bene imparare a relazionarsi con il bambino, farlo sentire protetto e accolto. I pianti non sono tutti uguali, ma il bambino non ha ancora sviluppato altri modi per comunicare con il mondo circostante; ecco quindi che un po’ di pazienza permetterà ai genitori di capire cosa serve al proprio bambino.

In caso di dubbi ci si può rivolgere al proprio pediatra che saprà tranquillizzare i genitori su tutta una serie di fenomeni che in questo periodo sono normalissimi.

Durante i primi giorni la mamma può essere ancora affaticata e provata dal parto, ma appena se la sente può portare il proprio bambino a fare una passeggiata. L’aria aperta può solo che far bene a entrambi.

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I primi tre mesi

Tra i principali problemi che una mamma si troverà ad affrontare nei primi mesi di vita del bambino ci sono sicuramente quelli igienici e quelli relativi all’alimentazione. Cambiare il pannolino e regolarizzare l’allattamento (imparare a capire quando il bambino ha fame è fondamentale) sono due delle principali fasi con le quali imparare al meglio a essere mamme. Durante il primo trimestre di vita il bambino inizia anche a perfezionare la vista. Inoltre, seguendo le indicazioni del pediatra, è anche il periodo in cui iniziare la somministrazione dei vaccini.

Il primo anno

Dal quarto mese in poi si inizia ad acquisire una certa regolarità pur mantenendo una serie di novità relative alla crescita del bambino. In questi mesi di vita il bambino impara a muoversi e a stare seduto, a relazionarsi con gli oggetti che lo circondano e, a partire dal sesto mese, l’arrivo dei primi denti e il relativo svezzamento. Arriva anche il momento per le mamme di rientrare a lavoro e gestire la prima vera separazione dal proprio bambino. Il consiglio in questo caso è di vivere questo piccolo trauma con tanta dolcezza e serenità; fa parte del ciclo della vita e permetterà alle mamme di recuperare una certa autonomia e personalità.

I primi passi il bambino tendenzialmente li muoverà a partire dal nono mese e da quel momento in poi le paure e i timori non saranno nel prendere in braccio il bambino e nel muoverlo, ma nel tenerlo fermo.

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