streptococco

Esistono diverse specie di streptococco, in grado di provocare tipi diversi di infezione a seconda della zona dell’organismo in cui si manifestano. Si parla di circa 20 specie diverse di streptococco, ma soltanto alcune comportano rischi per il nostro organismo. Quelli più diffusi, gli streptococchi beta-emolitici di gruppo A e B, creano situazioni patologiche soprattutto nei bambini.

Può capitare, ad esempio, che dietro quella che sembra una comune influenza un po’ troppo persistente si nasconda proprio un’infezione da streptococco. In questi casi è importante intervenire, verificando che sia davvero così, diagnosticando il problema con analisi adeguate e seguendo le cure adeguate. L’infezione debitamente curata andrà via quasi subito, servirà solo un po’ di tempo per riprendersi.

Che cos’è lo streptococco?

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, partiamo anzitutto dal comprendere cosa è lo streptococco. Lo Streptococcus Pyogenes, oppure streptococco beta-emolitico gruppo A, è il principale batterio che causa faringite. È importante specificare che nella maggior parte dei casi la faringite ha origine virale e che solo nel 30% dei casi può essere provocata dal batterio. Questo significa che non bisogna subito pensare allo streptococco quando un bambino ha mal di gola e febbre.

Streptococco agalactiae

Lo streptococco agalactiae è più noto con il nome di streptococco beta-emolitico del gruppo B e rappresenta uno dei microorganismi potenzialmente patogeni maggiormente temuto dalle donne in gravidanza. Quando si parla di streptococco agalactiae, streptococco beta-emolitico del gruppo B e streptococchi beta-emolitici del gruppo B, spesso e volentieri, si genera molta confusione. In realtà, tutte le suddette denominazioni stanno ad indicare la medesima specie batterica: lo Streptococcus agalactiae.

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Streptococco beta-emolitico

Abbiamo dunque visto che esiste una differenza tra streptococco beta-emolitico del gruppo A e streptococco beta-emolitico del gruppo B. Lo streptococco beta emolitico di gruppo B (o SBEGB) è coinvolto nelle infezioni sistemiche e focali gravi nel neonato, quali meningite e polmonite, mentre lo streptococco beta-emolitico gruppo A è il principale batterio che causa faringite: in questo secondo caso, dunque esiste una correlazione streptococco gola.

Streptococco, sintomi

Partendo dal presupposto che esistono casi di streptococco senza febbre, per quanto riguarda il gruppo A, a proposito di streptococco sintomi possiamo citare i seguenti:

  • Mal di gola
  • Tonsillite
  • Polmonite
  • Scarlattina
  • Infezioni della cute
  • Faringite
  • Placche in gola
  • Tonsille gonfie
  • Linfonodi ingrossati
  • Mal di testa
  • Febbre
  • Febbre reumatica
  • Impetigine
  • Scarlattina
  • Quarta malattia

Gli streptococchi di gruppo B sono responsabili di meningiti, endocarditi, artrite settica e setticemia. Ecco i sintomi:

  • Meningite
  • Endocardite
  • Artrite settica
  • Setticemia

Come si prende lo streptococco?

Vediamo dunque come si prende lo streptococco. In generale, veniamo spesso in contatto con i batteri della specie streptococco che abitano nel nostro organismo, in alcuni casi in maniera asintomatica. Quando però il sistema immunitario va incontro a un abbassamento delle difese, le specie più aggressive di streptococco possono prendere il sopravvento. Frequentare luoghi chiusi e affollati può agevolare l’infezione.

Ecco dunque le cause:

  1. Abbassamento delle difese immunitarie
  2. Frequentazione di luoghi chiusi e affollati
  3. Contatto con specie aggressive di streptococco
  4. Trasmissione attraverso le gocce di saliva
  5. Trasmissione attraverso tosse e starnuti

Streptococco in gravidanza

Argomento molto delicato è quello dello streptococco in gravidanza. Lo streptococco può trovarsi nell’ambiente vaginale e in situazioni di normalità non ha alcun tipo di complicazioni. Diverso è il caso di un parto imminente. La presenza del microrganismo può essere pericolosa per il neonato: se si presenta a livello vaginale o anale è necessario seguire una terapia antibiotica durante il parto. Una volta sviluppati i sintomi è importante sottoporsi a un tampone per avere certezza di ciò che accade.

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Streptococco bambini

Streptococco bambini, cosa fare? Dato che ad agevolare la trasmissione sono i luoghi chiusi e affollati, sono proprio i bambini i più colpiti. L’infezione si trasmette attraverso le vie respiratorie e il bimbo è contagioso nei due giorni precedenti la comparsa della febbre fino al giorno successivo all’inizio della terapia antibiotica. La fascia più vulnerabile è quella che va dai 3 ai 10 anni, mentre si assiste a un calo dopo i 14 anni.

Quando si ritorna a scuola?

Streptococco quando tornare a scuola: se il bambino non ha febbre e sta bene, può tornare a scuola dopo 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica. In generale, comunque, è consigliabile aspettare qualche giorno in più, per dare modo al bambino di rimettersi al meglio.

Come si cura lo streptococco

Vediamo adesso come si cura lo streptococco. Per essere sicuri di essere in presenza dell’infezione, si può fare il tampone per streptococco: qualora confermata, si procede così. Si inizia una terapia antibiotica e l’antibiotico per streptococco usa come principio attivo l’amoxicillina, da assumere per 10 giorni. In alternativa ci sono le cefalosporine di 2° o 3° generazione, da assumere per 5 giorni. Se invece la faringite è provocata da un’infezione virale, non occorrono terapie perché guarisce da sola.

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