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Chiamatela pertosse, tosse canina o finanche tosse convulsa, di sicuro non promette nulla di buono. È una malattia infettiva provocata da un batterio, la Bordetella pertussis, che colpisce l’apparato respiratorio. Si trasmette più o meno a tutti, ma è pericolosa soprattutto per i neonati. Il contagio è piuttosto comune, soprattutto in inverno e in primavera. Il periodo di contagio, peraltro, è abbastanza lungo: può durare fino a un mese. Il rischio di trasmetterla è elevato soprattutto nella fase catarrale della tosse, quella che precede gli attacchi veri e propri. La legge, non a caso, prevede un periodo di isolamento di una settimana completa dall’inizio della somministrazione dei farmaci. Gli antibiotici sono fondamentali per fermare la contagiosità, annullandola in pochi giorni.

Pertosse, sintomi

Quali sono i sintomi della pertosse? Riconoscerla, anche guardando al nome, non è poi così difficile. Le caratteristiche principali, molto banalmente, riguardano gli attacchi di tosse convulsa, anche di notte. Le crisi consistono in violente raffiche di tosse secca con fiato trattenuto, cui fa seguito il tipico urlo che serve a immettere velocemente ossigeno nei polmoni. La tosse arriva dopo l’incubazione tra i 7 e i 10 giorni. In questa fase la tosse è catarrale, specie di notte, con starnuti e muco del naso. Via via che passano le ore, la tosse diventa più secca e sopraggiunge anche di giorno. Dopo circa due settimane si profila la fase acuta della malattia. Si traduce in sequenze di colpi di tosse ravvicinati e sempre più intensi che, impedendo di riprendere fiato, sono seguite da una profonda inspirazione di aria accompagnata da un tipico “urlo”. Da qui il nome di tosse canina. La frequenza di questi attacchi è molto variabile e può arrivare a diverse decine al giorno. Qualche volta gli attacchi sono accompagnati da vomito e cianosi: in altre parole, il bambino assume un colorito violaceo a causa dell’insufficiente ossigenazione dei tessuti. Dopo altre due settimane gli attacchi diminuiscono di intensità e frequenza e comincia la lunga fase della convalescenza. Il bambino può comunque continuare a presentare una tosse fastidiosa per diverse settimane. Non è ricaduta, ma normale “ripresa” dei polmoni, che vanno riassestandosi.

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Pertosse bambini

Pertosse e neonati, come dicevamo già all’inizio dell’articolo, può essere un binomio molto pericoloso. Le complicazioni, infatti, sono spiacevoli. Le più gravi sono sicuramente la broncopolmonite, ancorché fenomeno raro, e l’encefalite, malattia che agisce sul cervello. L’encefalite tende a colpire in particolare i bambini di pochi mesi ed è provocata dal mancato apporto di ossigeno al cervello. Tale cortocircuito deriva dalle crisi di apnea – respirazione di fatto sospesa – che nei lattanti vanno di pari passo con attacchi di tosse intensa.

Pertosse adulti

La pertosse, ovviamente, non risparmia gli adulti in generale e le donne in gravidanza in particolare. C’è da dire che la malattia, in questo caso, colpisce di rado ed è meno grave. Le complicazioni altro non sono che la tosse stessa. Può anche capitare, benché molto difficile, che si fratturi una costola a causa degli attacchi intensi. In linea di massima, soltanto il 5% degli adulti con la pertosse finisce in ospedale, con la polmonite diagnosticata soltanto nel 2% dei casi. Può capitare che si perda peso, che si perda controllo della vescica o che si svenga.

Pertosse, cura

Come si cura la pertosse? Trattandosi di una malattia di origine batterica, sono necessari gli antibiotici, in particolare l’eritromicina da somministrare per due settimane. Oltre a eliminare il pericolo di contagio dopo 5 giorni, la cura riduce i tempi della malattia portando il bimbo alla guarigione entro due settimane. Per essere più efficaci, i farmaci vanno presi alla comparsa dei primi sintomi, cioè nella fase della tosse catarrale. Per ridurre frequenza e intensità degli attacchi di tosse convulsa il pediatra può prescrivere farmaci a base di cortisone.

Vaccino pertosse

Manco a dirlo, comunque, l’arma di difesa più importante è il vaccino contro la pertosse. Questa malattia infettiva, è bene ribadirlo, può portare a serie complicazioni, dunque l’argomento non è da sottovalutare. In genere il vaccino della pertosse è somministrato in associazione a quelli obbligatori contro il tetano e la difterite, in tre dosi successive, all’età di 2-3, 5 mesi e 11 mesi con un richiamo verso i 5-6 anni.

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Pertosse, rimedi della nonna

Al di là della necessità di curarsi con i farmaci, i rimedi naturali possono aiutare molto per alleviare i sintomi. A cominciare dal miele, in grado di uccidere i batteri. Il modo migliore per sfruttarne l’efficacia è di mangiarne un cucchiaino prima di andare a dormire, oppure di mischiarlo in un succo di rafano fresco tre volte al giorno. Un ottimo alleato è l’origano, erba con proprietà espettoranti, antibatteriche e antispasmodiche. Pulisce i polmoni dal muco e scaccia via la tosse secca. Per ottenere i risultati fate bollire dell’acqua e versate sei gocce di olio di origano, coprite la testa con un asciugamano e inalate il vapore. La camomilla è fenomenale. È universalmente riconosciuta per le sue proprietà lenitive, immunostimolanti e antinfiammatorie. Il limone è un ottimo antibatterico. Il succo serve a ridurre lo spessore del muco e la vitamina C stimola le difese immunitarie. Per godere dei suoi benefici potete spremere un limone in acqua tiepida da bere due o tre volte al giorno. Sapevate della liquirizia? Il suo effetto emolliente protegge la gola dalla tosse, creando uno strato di mucillagine che protegge i tessuti. Consumatela in infusi da bere due volte al giorno. Le mandorle sono fantastiche. Per apprezzare i suoi effetti lasciate a bagno sei mandorle per una notte intera, al mattino togliete la buccia e macinate le mandorle in una pasta fine, aggiungete un cucchiaio di burro e mangiate il composto tre volte al giorno. L’aglio può essere considerato un antibiotico naturale contro tosse e pertosse. Per consumarlo basta tritare un aglio intero e versare due cucchiai in acqua bollente, coprire la testa con un asciugamano e respirare il vapore. Infine il trittico curcuma-zenzero-zafferano. Il metodo migliore è mischiarli in un bicchiere di acqua tiepida insieme a un cucchiaino di miele grezzo.

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