giubbotti pieni di sabbia

Sembrano gilet come gli altri, ma sono in realtà molto diversi: pesano da 1,2 a 6 chilogrammi e al loro interno  non contengono piume d’oca o sintetiche, perché si tratta di giubbotti pieni di sabbia. In Germania vengono fatti indossare a quei bimbi che soffrono del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd), in modo che stiano al loro posto. Già duecento scuole, in tutto il Paese, hanno deciso di adottarli e si parla di risultati soddisfacenti, perché grazie al loro utilizzo ci sarebbero stati cambiamenti notevoli nel comportamento dei bambini, ma non sono mancate le polemiche: a storcere il naso, infatti, sono stati alcuni genitori e psichiatri, contrari a questo tipo di strumento. Ogni anno sono sempre di più i piccoli alunni ai quali viene diagnosticato il disturbo da deficit di attenzione e per le scuole i gilet, che hanno un costo che va dai 140 ai 170 euro a pezzo, sono sistemi semplici per affrontare il fenomeno, senza dover ricorrere ai farmaci.

Gehild de Wall, a capo dell’unità per l’inclusione della scuola Grumbrechtstrasse di Amburgo, ha spiegato al quotidiano britannico Guardian che “I bambini amano indossarle e nessuno è costretto a farlo contro il suo volere”. I giubbotti pieni di sabbia vengono indossati solo se i bimbi sono accondiscendenti e per un tempo massimo di 30 minuti. Il peso viene scelto in base alla corporatura del piccolo e, a quanto pare, non rappresenterebbe un problema, perché si concentra sulla parte superiore del corpo. Addirittura, spesso, guardando i loro compagni, anche i bambini che non hanno problemi di concentrazione vogliono quel particolare giubbotto. Una richiesta che viene accontentata, per assicurarsi che non venga collegata ad alcun stigma. Una maestra che ha utilizzato il giubbotto nella sua classe lo ha definito un surrogato dell’abbraccio di cui spesso i bambini hanno bisogno per calmarsi, un gesto che le maestre non sono autorizzate a fare. Tra i principali produttori di giubbotti pieni di sabbia c’è la Beluha Healthcare, azienda che ha spiegato di aver accontentato centinaia di consumatori soddisfatti negli ultimi 18 anni con la “sand therapie”.

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Giubbotti pieni di sabbia: le controindicazioni

Non tutti i pareri in merito all’utilizzo di questi giubbotti, tuttavia, sono positivi. Ciò che rende scettici alcuni esperti, ad esempio, è l’uso a lungo termine. Ancora non si conoscono gli effetti di una pratica prolungata sulla salute psichica e pare non ci siano studi specifici sull’argomento, che sarebbero comunque di fondamentale importanza. La stessa Beluga Healthcare, inoltre, ha spiegato al Guardian che la “sand therapie” non sarebbe certo un toccasana per i bambini cui è stato diagnosticato l’Adhd.

Disturbo da deficit di attenzione e iperattività: cosa è?

Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività o ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder) è un disturbo dello sviluppo neurologico caratterizzato da alterazioni della crescita e dello sviluppo del cervello o del sistema nervoso. Si sviluppa in età infantile, sotto i dodici anni, permane nella maggioranza degli adolescenti e in gran parte degli adulti.

I sintomi principali sono la disattenzione e/o l’iperattività/impulsività, ma per ricevere una diagnosi di ADHD non è necessario avere per forza entrambe le caratteristiche. Si possono, infatti, presentare combinatamente sia disattenzione che iperattività/impulsività ma anche solamente una delle due. I bimbi con sintomi principalmente inattentivi continueranno ad avere soprattutto gli stessi anche avanzando con l’età.

In quelli che invece presentano i sintomi di iperattivi/impulsività (con o senza disattenzione), verso i dieci anni circa, l’agitazione motoria generalmente diminuisce e permane irrequietezza interna. Con minor frequenza alcuni adolescenti presentano lieve iperattività. Altri sintomi possono essere: fatica a rimanere fermi, seduti o concentrati per molto tempo, impazienza, facile tendenza alla noia, procrastinazione, dimenticanze, disorganizzazione. Si presenta spesso insieme ad altri disturbi, la cui causa in molti casi è proprio l’ADHD.

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