La scarlattina è una malattia infettiva acuta contagiosa, che solitamente si manifesta con febbre e angina faringea ed è caratterizzata da insorgenza di esantema puntiforme (la capocchia di spillo). La maggior parte delle manifestazioni cliniche sono dovute alle tossine eritrogeniche prodotte dal batterio Streptococcus pyogenes (streptococco di gruppo A) quando viene infettato da un batteriofago.Al contrario delle altre malattie esantematiche tipiche dell’infanzia, come rosolia e varicella, la scarlattina è l’unica provocata da batteri e non da virus.

La scarlattina si trasmette per via aerea per curarla non esiste un vaccino ma si può curare efficacemente tramite la somministrazione di antibiotici. La scarlattina, prima dell’invenzione dell’antibiotico rappresentava una delle principali cause di morte era responsabile per l’insorgenza di complicanze tardive come la glomerulonefrite e l’endocardite, quest’ultima poi spesso causa di problemi alle valvole cardiache spesso di esito infausto.

Scarlattina, sintomi

La scarlattina ha un periodo di incubazione che va da 2-5 giorni di contagio.

E’ una malattia contagiosa, soprattutto durante la fase acuta della malattia mentre lo è poco nel periodo che la precede e non lo è più dopo 24-48 ore dall’inizio della necessaria terapia antibiotica. I sintomi più comuni compaiono dal terzo giorno dal contagio e sono mal di gola, vomito, febbre, brividi e mal di testa. In particolare la lingua si copre in principio di una patina bianca che poi diventerà rosso fragola. Dopo un altro paio di giorni arriva anche una caratteristica eruzione cutanea:una miriade di macchioline rossastre che cominciano a manifestarsi sulle parti calde e umide del corpo come i lati del torace, l’inguine e il dorso. Alla fine l’esantema interessa tutto il corpo, tranne che l’interno dei gomiti, e il viso, tranne che la parte intorno alla bocca. 

Scarlattina nei bambini

La scarlattina è una malattia contagiosa soprattutto nei bambini fino ai 12 anni.  Nei luoghi come gli asili, le scuole, le palestre frequentate dai bambini è più facile che se la contagino a vicenda. Non è escluso però che ci si possa ammalare anche da adulti entrando in contatto con persone infette dal batterio Streptococco beta emolitico (gruppo A)  che causa la patologia. Non esiste un vaccino e l’unico modo per non incorrere nella malattia è stare lontani da persone che hanno già mostrato segni evidenti della presenza di scarlattina.

E’ raro che la scarlattina compaia  nei neonati al di sotto dei 6 mesi (di solito sono più soggetti i bambini a partire dai 2 anni). Anche in questo caso, tra l’altro, la malattia esantematica dovuta allo Streptococco Beta emolitico (gruppo A) non risulta essere pericolosa, salvo ovviamente curarla nel modo più corretto secondo le indicazioni del pediatra di fiducia.Si tratta di una patologia indubbiamente fastidiosa e un po’ debilitante che richiede cure e riposo ma che non è rischiosa visto che ormai viene tempestivamente riconosciuta e curata. In genere comunque i bambini hanno una buona capacità di recupero e nel giro di massimo due settimane sono completamente ristabiliti. Già dopo 48 ore dall’inizio della terapia non sono più contagiosi e in teoria potrebbero riprendere le loro attività, ma meglio tenerli riguardi.

Scarlattina in gravidanza

Può succedere che durante la gravidanza si rimane contagiati dalla scarlattina, soprattutto se la mamma ha già un figlio piccolo che frequenta asilo o scuola e che a sua volta ha preso la malattia. Tutte le donne in gravidanza, però, non devono preoccuparsi perché  la scarlattina non mette a rischio la buona salute del nascituro né quella della mamma, a patto ovviamente che venga riconosciuta e trattata.

C’è una rarissima possibilità di parto prematuro nel caso il batterio responsabile della malattia si sia annidato anche nella vagina, cosa che non avviene comunque molto spesso. Importante quindi consultare subito il proprio ginecologo che valuterà l’eventualità di fare un tampone vaginale.

Come si cura la scarlattina?

La causa della scarlattina è un  batterio e per questo per curarla servono inevitabilmente degli antiobiotici da assumere per almeno una settimana ma spesso anche 10 giorni. Durante questo periodo è bene affiancare l’utilizzo di probiotici che possano ripristinare la flora batterica buona che è stata decimata in seguito all’utilizzo di questi medicinali. E’ molto importante anche bere molta acqua per tenere ben idratato l’organismo infiammato e riposarsi il più possibile. Solitamente bisogna attendere almeno due settimane per guarire definitivamente dalla scarlattina.

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